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Il Genoa. Montaruli a VN: “L’anno zero di una squadra pazza. Perché De Maio non gioca mai?”

“Figli d’arte? La difficoltà di chiamarsi Simeone. Perin la nostra bandiera, vede solo rossoblu”

Paolo Mugnai

“Come il Genoa, la Fiorentina è una delle prime squadre con il proprio simbolo ricamato sul cuore” – spiega a ViolanewsMarco Montaruli, uno degli autori di Almanacco storico del Genoa (Fratelli Frilli Editori) con Gianluca Maiorca e Paolo Pisano – “Noi il grifone, voi il giglio. Questo ha sempre reso le due squadre riconoscibili fin dai tempi del ‘Calcio Illustrato’, quando le foto erano in bianco e nero”.

Come sta il Genoa?

“Questo è l’anno zero perché dopo tanti anni di Gasperini è arrivato Juric che ha una sua mentalità. Io avrei tenuto ancora un anno Gasperini che era sotto contratto facendo fare a Juric esperienza in A alla guida del Crotone per poi prenderlo qui da noi. Juric non è impreparato, però io avrei fatto una scelta diversa. Quest’anno i risultati sono variabili, si passa dalla prova con la Juve a quella al contrario con l’Atalanta. Contro l’Inter, che è una squadretta, il Genoa ha avuto le sue occasioni ma non è riuscito a concretizzarle mancando Pavoletti. Proprio l’assenza del nostro attaccante pesa tanto, perché ogni anno Pavoletti va in doppia cifra, peccato che si infortuni spesso”.

C’è Simeone. 

“Sono diversi. Pavoletti fa reparto da solo mentre Simeone va assistito. Simeone è un ottimo giovane, bisogna lasciarlo crescere in pace. Sembra che lui voglia dimostrare prima di tutto di essere se stesso nonostante il paragone con il padre. Lui ha la sua testa e il suo carattere. Essere paragonato a chiunque ma soprattutto al papà non è piacevole, in qualsiasi ambito lavorativo. Sono convinto che Simeone diventerà un ottimo calciatore, in un ruolo peraltro diverso dal padre essendo un attaccante”.

Cambiamo ruolo. Che portiere è Perin?

“Adesso è la bandiera del Genoa, cresciuto nella Primavera del Genoa Campione d’Italia in cui giocavano tra gli altri El Shaarawy e Ragusa ora al Sassuolo. Perin è uno che vede solo rossoblu. Noi ci aspettiamo che faccia come Antognoni a Firenze. Poi, certo, i periodi sono cambiati, al Genoa il tetto d’ingaggio arriva al massimo a un milione. Insomma, dipende, se gli venisse proposto un contratto doppio … beh, è la vita. Perin è un portiere esplosivo, insieme a Silvano Martina sono i più completi del dopoguerra nel Genoa”.

Nella rosa della Fiorentina c’è un ex giocatore del Genoa che non sta trovando spazio: De Maio.

“Perché non gioca mai? De Maio è un difensore di cui ci siamo privati per motivi di bilancio. Al Genoa era una delle colonne dell’anno scorso. Gran senso della posizione, tecnicamente eccellente, titolare nelle ultime stagioni, un difensore pulito, sempre in anticipo mi ricordava Galbiati. Da noi giocava nella difesa a tre al fianco di Burdisso centrale, indifferentemente a destra o a sinistra ma all’occorrenza anche al centro, occupava quindi tutti e tre i ruoli nella difesa a tre. Sono sorpreso che non abbia spazio nella Fiorentina. Nella difesa viola c’è anche Tomovic. Ha giocato al Genoa da giovanissimo, era acerbo, ben messo fisicamente, con qualche amnesia”.

Che presidente è Preziosi?

“Sono grato a Preziosi perché non ci ha fatto fallire. Nel 2003 un tale Dalla Costa ci stava facendo fallire, però Preziosi ha evitato che questo accadesse. Il Genoa è la società più antica d’Italia. Con Preziosi dieci anni consecutivi in Serie A nel dopoguerra sono un ottimo risultato per il Genoa. Con la tifoseria c’è un rapporto un po’ fumantino, però non vedo nessuno in giro pronto a prendersi il fardello Genoa pertanto bisogna accontentarsi”.

Che cosa deve temere in particolare la Fiorentina domani?

“La Fiorentina deve sperare che il Genoa non si esalti come è accaduto con le grandi: ha vinto con la Juventus e il Milan, pareggiato col Napoli. Il Genoa tecnicamente non è granché, ma è umorale, si esalta di fronte alle grandi squadre”.

Un pronostico?

“Pronosticare il Genoa è come fare testa o croce. Perché è una squadra pazza che fa tre gol alla Juve e poi gioca partite inguardabili. Si va a giornate. Può capitare di tutto”.