Lo stadio Franchi sembra diventato un luogo da conquistare (o meglio preservare) proprio come lo fu Gerusalemme nel medio evo per la cristianità. Paragone azzardato il mio certamente, ma francamente da diversi giorni, forse approfittando del fatto che Commisso deve risolvere il problema legato alla squadra, da più parti si legge e si ascolta pareri 'all over the world' di chi suggerisce al patron viola di mantenere lo stadio attuale come casa della Fiorentina senza doverlo e poterlo stravolgere.
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Il Franchi come Gerusalemme, ogni giorno una Crociata
Ogni giorno pareri da parte di tutti per mantenere il Franchi, ma per noi la Fiorentina deve avere un nuovo stadio degno del ventunesimo secolo.
Per carità sono tutti pareri leciti che rispecchiano la logica della conservazione di un'opera che negli anni 30 del secolo scorso rappresentò un'importante novità nel campo degli impianti sportivi. Ma da allora è passato quasi un secolo e usi e costumi di noi tutti sono radicalmente cambiati e personalmente, forse perché sono nato e cresciuto a Firenze città in cui i monumenti e le opere d'arte sono ovunque, non l'ho mai considerato come se fosse un patrimonio artistico, ma solo per quello che era ed è tuttora: uno stadio ben costruito con una sua linea architettonica particolare sicuramente innovativa (100 anni fa) dove la nostra Fiorentina ha costruito vittorie e sconfitte.
Per spiegarmi meglio sugli usi e costumi che cambiano aggiungo un altro esempio: quando ero un giovincello le automobili erano piccole e strette e la famiglia media viaggiava con la Fiat 600 sostituita poi dalla Uno per restare in casa Agnelli. E poi c'era la mitica 500 vero sogno del giovane neo patentato. Ma vi ricordate quanto erano piccole? Eppure le guidavamo portando a bordo anche 4 o 5 persone. Provate adesso a mettervi in viaggio con una vettura delle stesse dimensioni... Adesso le auto sono larghe, comode, funzionali totalmente diverse da quei modelli che ho citato. Eppure la 500 è stata un mito, la 600 la prima utilitaria della famiglia, ma non per questo siamo rimasti legati a quei modelli.
Adesso è chiaro che stiamo parlando di realtà molto diverse, ma ho voluto portare questo paragone per far capire a molti strenui 'difensor fidei' che i tifosi viola non vogliono lasciare il Franchi per puro sfizio, ma perché è diventato uno stadio non più consono alle nostre esigenze attuali. Se a questo poi aggiungiamo la mancanza di una copertura per buona parte dell'impianto, la presenza di servizi igienici improponibili, la vetustà stessa della struttura che richiede ogni anno una manutenzione molto onerosa , la mancanza di luoghi di ritrovo per i tifosi in attesa delle gare, la comodità delle sedute e la scarsa visibilità per i tifosi di curva. Ah dimenticavo quanto sia complicato trovare un parcheggio per l'auto per chi non può arrivare con i mezzi pubblici e quanto tempo si debba impiegare per lasciare il Franchi dopo la conclusone della gara. Scusate ma non credo che siano piccoli particolari risolvibili con un maquillage leggero, ma solo con una ristrutturazione radicale e profonda che richiederebbe una tempistica imponente e costi esagerati.
Commisso sa tutto questo ma sta cercando di capire se con l'aiuto delle istituzioni potrebbe venire incontro a molte persone per cui portare uno stadio fuori Firenze sarebbe una sconfitta. L'opzione nuovo stadio non è semplicissima da percorrere e anche l'ipotesi Campi Bisenzio avrebbe certamente da percorrere un percorso lungo, ma sicuramente sarebbe più semplice costruire dal nulla che ristrutturare uno stadio quasi centenario. La linea di Violanews e la mia personale è certamente per uno stadio nuovo ovunque ci sia la possibilità perché Commisso ha voglia di dare uno stadio bello e funzionale a Firenze e alla Fiorentina, ma se la corsa dovesse diventare una Maratona sono sicuro che alla fine anche lui dovrebbe gettare la spugna e abbandonare la contesa restando a vivacchiare ancora per qualche anno con la stessa Fiorentina e lo stesso Franchi.
La mia domanda finale è questa: è mai possibile che a Firenze non si possa mai andare avanti e si debba guardare indietro con la volontà di conservare una città che nel '400 era l'ombelico del mondo e che adesso è solo una splendida bomboniera ricca di opere d'arte che tutti ammirano e amano? Io dico di no e da queste colonne ringrazio Commisso di non aver ancora smesso di lottare per la questione e gli auguro di spuntarla e di portarci a vedere una partita ad un nuovo stadio moderno degno della bellezza e del fascino di Firenze come lo è stato a suo tempo il Franchi.
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