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Ikoné è già pronto per fare il titolare

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L'analisi della partita del francese col Napoli ci dice molto sulla possibilità che possa prendersi il posto da titolare

Alberto Polverosi

Dopo i 12 minuti di Torino, utili solo per fissare il suo debutto nella Fiorentina, col risultato ampiamente compromesso, Jonathan Ikoné ne ha fatti 39' (recuperi compresi) negli ottavi di Coppa Italia a Napoli. E’ entrato al 44'05" del secondo tempo al posto di Gonzalez ed è rimasto in campo fino alla fine dei supplementari. Quasi 40 minuti ben fatti, con interessanti iniziative individuali ma soprattutto con una costante partecipazione al gioco di squadra. Ikoné è pronto al debutto da titolare. Cerchiamo di motivare l’idea attraverso l’analisi e la rilettura della sua prestazione al “Maradona”.

Quando il francese va in campo, la Fiorentina sta vincendo 2-1, sono già stati espulsi Dragowski e Lozano e la Fiorentina è così schierata col 4-3-2: Terracciano; Venuti, Milenkovic, Nastasic, Biraghi; Bonaventura, Torreira, Maleh; Ikoné, Piatek. Gioca a sinistra e riceve la prima palla al 44'26" da Biraghi, la porta fino alla bandierina e la trattiene per qualche secondo fra Di Lorenzo e Tuanzebe. E’ lo scopo del suo inserimento, deve ripartire a mille a tenere palla più a lungo possibile. 47'35": su angolo del Napoli marca Malcuit e poi scatta nel contropiede in cui Fabian Ruiz prende il secondo giallo per il fallo su Torreira, la palla finisce a Ikoné ma il disastroso Ayroldi ferma l’azione col francese, Bonaventura e Piatek in vantaggio su un solo napoletano, Rrahmani. Sarebbero arrivati in porta. L’ex Lilla protesta sorridendo. 49'43": va a raddoppiare su Malcuit ma Biraghi lascia crossare l’ex viola e Petagna fa il 2-2. 50'57": scambia con Maleh però il lancio dell’ex veneziano è irraggiungibile. 51'40": scambia con Biraghi che può crossare.

Primo tempo supplementare: Italiano lo sposta a destra per sfruttare il suo mancino ma anche perché su quella fascia incrocia lo stanchissimo Di Lorenzo, mentre sull’altro versante gioca il più fresco Malcuit; non a caso dopo 5' Spalletti fa entrare Juan Jesus a sinistra proprio per marcare il francese. In questi primi 15' la Fiorentina attacca esclusivamente a destra, dove appunto gioca Ikoné, tranne che nell’azione del gol. 20": scambi stretti e rapidi con Bonaventura. 1': recupera palla a metà campo su Elmas. 2'42": tocca per Torreira e lo manda al tiro (ribattuto). 5'04": palleggia con Bonaventura. 6'07": mette al centro per Biraghi. 6'53": su angolo della Fiorentina è l’ultimo uomo, fuori area, a Italiano serve il suo scatto in caso di contropiede e poi i suoi 175 centimetri non sarebbero troppo utili nel gioco aereo. Come posizione si accentra molto per lasciare spazio sulla fascia destra a Bonaventura. 13'09" e 13'38": palleggia con Torreira. 13'56": in area tenta un doppio passo ma Juan Jesus gli porta via la palla. 14'38": di sinistro (ovviamente) piazza un bel cross per una mezza rovesciata senza fortuna di Bonaventura. 15'02": entra nell’azione del 3-2 ricevendo palla da Milenkovic e mettendola al centro, poco fuori area, per Biraghi, poi il cross di Maleh da sinistra e il gol di Venuti sul secondo palo.

Secondo tempo supplementare. 2': scatta anche lui, al fianco di Piatek, nel contropiede che porta la Fiorentina sul 4-2. In quel momento la partita finisce e Ikoné si vede solo per qualche palleggio, qualche tocco, qualche passaggio indietro come tutti i suoi compagni, fino all’azione del 5-2, quando diventa co-protagonista. 13': riceve palla da Igor, Di Lorenzo in scivolata non la intercetta, il francese ha le spalle alla porta in una posizione di centrosinistra, dieci metri oltre la linea di metà campo, si gira, scatta come un fulmine e quando Tuanzebe fa un passo per chiudergli la strada, di esterno sinistro manda Maleh in area di rigore, diagonale e gol.

Il racconto dei suoi 39 minuti conforta fin da adesso la scelta della Fiorentina. Si sapeva che Ikoné è un giocatore di ottimo livello, dotato di tecnica notevole e soprattutto di tecnica in velocità. Ma quello che deve incoraggiare Italiano è il modo in cui è entrato in squadra, comprendendo i meccanismi che sono alla base del suo gioco. Per tutte queste ragioni è già pronto all’esordio da titolare.

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