Quelli che attraversano l’Italia dal nord al sud per vedere la Fiorentina. Quelli che non restano in poltrona. Quelli che anche se piove o è notte. Quelli autentici.
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Gli Alterati Viola Firenze nel Nord a VN: Quando essere alterati è bello
Marco Baratti, per tutti Barattistuta, racconta la storia del gruppo
Per gli Alterati Viola Firenze nel Nord le distanze chilometriche sono un concetto astratto che poco ha a che fare con la realtà, un sacrifico che nulla pesa al confronto con la passione.
Marco Baratti, per tutti Barattistuta, com’è questa storia?
“Da piccolo, ascoltando a una delle prime radio libere di Novara la voce di Paolo Beldì allora un dj emergente che faceva una trasmissione demenziale e metteva l’inno della Fiorentina. Poi con mio fratello andavamo al mare in Toscana e con Firenze è stato un amore a prima vista. In quanto bastiancontrari abbiamo iniziato a tifare per la Fiorentina seguendo alcune amichevoli estive in Toscana e poi le partite nel nord Italia. Il primo viola club nel 1990 si chiamava ‘resistenza viola Novara’. Allora seguivo anche il Novara e a volte allo stadio nel silenzio generale esultavo perché alla radio sentivo i gol della Fiorentina. A Varese ho incontrato un altro novarese patito come me, Marco Bovio. Nel 1992 abbiamo conosciuto a Baratti lo “Stellino” responsabile degli Alterati di Piombino così abbiamo messo in piedi una sezione al nord e iniziato a seguire la squadra anche a Firenze. Carovane di macchine fino all’anno della C2. Ho fatto fuori un paio di macchine per la causa. Una volta capitò un incidente. Allora decidemmo di noleggiare un pullman.
Così si passano anche più in fretta le 4 ore e mezzo di viaggio e sono nati gli Alterati bus. Ormai da dieci anni per ogni partita organizziamo pullman che fanno tante tappe fermandosi ai vari caselli per raccogliere tifosi viola. Ci chiamiamo Alterati del nord per i tifosi a nord della Toscana ma dall’anno scorso ci sono anche gli Alterati Firenze nel sud, residenti in Calabria. Anche loro noleggiano pullman”.
In quanti sarete contro l’Udinese?
“Domenica uniremo l’Italia alterata con quindici tifosi dal sud e una trentina dal nord, Piemonte e Lombardia soprattutto, ma anche dalla Val d’Aosta, uno in Trentino, due in Veneto, vari in Emilia Romagna. Gente di ogni estrazione sociale ed età, dalla più piccola abbonata di dieci anni a chi ha visto i due scudetti. Ogni anno abbiamo 200 tesserati, ma si avvalgono dei nostri servizi 500 persone all’anno”.
Un ricordo particolare?
“Le trasferte in Sicilia o Sardegna in 16-17 sono per me motivo di grande orgoglio. Queste cose te le ricordi negli anni. Come quella volta a Reggio Calabria guidando nella notte. Ma quando si viaggia per passione, il sonno e la stanchezza non arrivano”.
Un pronostico per domenica?
“Noi facciamo l’abbonamento a scatola chiusa. In estate parecchia gente era rimasta delusa dalla campagna acquisti e invece noi della vecchia guardia predicavamo calma. Il tempo sta dando ragione al nostro ottimismo. A volte ci chiediamo se tutto questo sia vero. Dopo questi tre pari anche casuali e determinati da sviste arbitrali perché cominciamo a dare fastidio, con l‘Udinese torneremo a vedere la vera Fiorentina”
Altro?
“Lunedì festeggeremo con una cena alterata a Milano al ristorante toscano gestito dal calciante Lorenzo Dei. Ospite il ‘generale’ Stefano Bettini con il suo Raggamuffin, autore del 45 giri ‘Non è un miraggio Roberto Baggio’”.
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