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Giuliano Pavone a VN: “Le parabole simili di De Laurentiis e Della Valle”

Per lo scrittore “questo Napoli gioca meglio di quello di Maradona e Sarri è un sanguigno controllato”

Paolo Mugnai

L’autore di “Tutti gli uomini che hanno fatto grande la SSC Napoli” (Ed. Ultra Sport Castelvecchi) Giuliano Pavone, giornalista e scrittore che si è aggiudicato il Premio Ussi Puglia e Selezione Bancarella Sport per il suo primo romanzo “L’eroe dei due mari”, parla della squadra di Sarri a violanews.

Come sta il Napoli?

“C’è un po’ di appannamento non tanto nel gioco generale quanto in alcuni degli uomini più rappresentativi. Contro il Villareal Hamsik ha fatto una bella partita ma è sembrato un po’ stanco. Così come Higuain che non poteva continuare a fare un gol a partita per tutta la stagione. La squadra gioca benissimo e ha valori tecnici molto alti. Forse ora paga il fatto che giocano sempre gli stessi. Dire rosa corta è eccessivo però ci sono giocatori molto importanti come Hamsik e Callejon che non hanno sostituti. Non ingigantirei però una piccola crisi di risultati. Tirare in ballo la sfortuna fa sempre un po’ ridere ma se andiamo a vedere nel dettaglio ci sono stati alcuni episodi a sfavore compresi errori arbitrali e circostanze negative”.

Sarri e Napoli?

“È un ottimo compromesso tra calcio offensivo ed equilibrato. Sarri fa lo stesso gioco offensivo di Benitez ma subendo molti meno gol. L’identikit dell’allenatore del Napoli è una ricetta difficile: deve esserci il giusto mix tra solidità e tranquillità. Non deve essere troppo focoso ed emotivo per non lasciarsi trascinare dalle dinamiche, ma deve essere anche una persona non fredda né debole o troppo mite altrimenti non scatta il feeling. Mi sembra che con Sarri il feeling sia scattato. Lui ha gestito il risultato, è un sanguigno controllato, ha il fuoco negli occhi, cose fumantine però ha le spalle larghe. Anche Mazzarri era così, però non riusciva a controllarsi tanto, aveva più il gusto della recriminazione. Ecco, Sarri somiglia al Mazzarri dei primi anni”.

Quali sono i punti deboli di questo Napoli?

“Un pochino di mancanza di personalità in alcuni dei giocatori più rappresentativi. Come mentalità la squadra ha fatto ottimi progressi, forse Hamsik e Higuain per essere  ancora di più quei grandi campioni che già sono dovrebbero metterci qualcosa di più nelle occasioni che contano. Questo dal punto di vista del carattere. Dal punto di vista tecnico quando mancano o sono fuori forma Hamsik, Callejon e Higuain la squadra perde un po’. Così c’è un po’ di rimpianto per un mercato di gennaio un po’ timido per colmare queste lacune. A parte la sfortuna di avere preso Grassi che si è infortunato subito. Sinceramente non ho visto mai giocare il Napoli così bene, è anche meglio di quello di Maradona. Allora erano altri tempi e un altro calcio, si dava la palla a quei tre davanti, era una squadra molto equilibrata che però non ha aggiunto niente tatticamente”.

Che giudizio dai della Fiorentina?

“All’andata è stata la partita più bella del campionato con le due squadre in grande forma. Quelle che in Italia giocano il calcio più bello intendendo non quello spettacolare ma il bel gioco equilibrato. Sono forse anche le più europee per il fraseggio nonostante ci abbiano appena cacciato entrambe fuori dall’Europa. All’andata la Fiorentina giocò anche meglio ma il Napoli ha maggiori individualità. Di sicuro i due allenatori stanno facendo un grandissimo lavoro”.

Un pronostico per Fiorentina – Napoli di lunedì sera.

“Vediamo come reagiscono alle eliminazioni. Io vedo un pareggio con gol: 1 a 1 o 2 a 2”.

Meglio Higuain o Batistuta?

“Aspettiamo che finisca l’avventura italiana di Higuain. Batistuta aveva quel sacro fuoco, aveva più carattere. Higuain è più completo tecnicamente: oltre a essere un grande centravanti, partecipa alla manovra, ha visione del gioco. Bati aveva più l’istinto del killer e più calore nel petto. A Higuain manca ancora qualcosa a livello caratteriale, si innervosisce e demoralizza scomparendo a volte nelle occasioni decisive. Sono anche altri tempi”.

Meglio De Laurentiis o i Della Valle?

“Napoli e Fiorentina stanno avendo parabole simili. Sono due presidenti che le hanno prese dal basso e riportate su. Ho l’impressione che abbiano fatto lo stesso percorso. Fino a un certo punto c’è una grande linearità con grandi investimenti, poi si ridimensionano i programmi. Salvo ritrovare un’altra strada con i dubbi di ripartire ad esempio con un nuovo tecnico come Sarri e Sousa quest’anno. Il tentativo di De Laurentiis di entrare con Benitez nel gotha delle squadre europee non è riuscito. Anche nel Napoli da almeno due anni non c’è più un grande acquisto dato che Reina non lo considero un nuovo acquisto. Con Sarri sembrava un ridimensionamento e invece anche con un po’ di fortuna, con strade tortuose e imprevedibili siamo lì. Forse De Laurentiis o i Della Valle non brillano per simpatia ma di presidenti simpatici ce ne sono stati pochi nella storia del calcio”.