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Galbiati a VN: “Della Valle come Pontello, hanno capito che non si può fare più di così”

Le parole dell'ex viola che paragona la gestione Pontello a quella Della Valle

Paolo Mugnai

Presente per l'evento "Mi ritorni in mente" a Villa Vogel, l'ex viola Roberto Galbiati ha parlato della situazione attorno alla Fiorentina: "Sia i Pontello che i Della Valle si assomigliano abbastanza come percorso: i Pontello sono rimasti dieci anni e hanno anche speso, poi hanno capito che forse non si poteva andare oltre. Una famiglia di industriali come i Della Valle hanno capito forse che più ciò che hanno fatto non si può andare. Quando ai tifosi non basta più il lavoro fatto hanno emesso il comunicato come conseguenza di questa situazione, ma non sono da tacciare come traditori. Hanno fatto bene portando la Fiorentina dalla C2 all'Europa ma con le nuove proprietà di Inter e Milan e altre consolidate come Roma, Napoli, Juve e Lazio le aspettative non possono essere più di un certo livello e non va bene nemmeno a loro".

Sui nuovi acquisti: "I centrali sono un mix di gioventù ed esperienza. Vitor Hugo viene da un campionato importante vinto con il Palmeiras, Milenkovic è giovane e può ripercorrere le orme di Savic e Nastasic". Poi ricorda l'annata 81/82: "Nel campionato fummo all’altezza se non superiori alla Juventus e lo scudetto lo perdemmo anche in altre partite, non solo all’ultima giornata anche se è vero che ci furono tante voci come quella che nell’anno dei mondiali non ci doveva essere lo spareggio. Un attaccante cattivo? Bettega. Usava bene i gomiti e ti picchiava anche quando non lo guardavi. Alla nostra epoca non c’erano tutte queste telecamere di oggi. Il tifoso viola ha il palato fine, qui sono passati tanti campioni ma anche giocatori che hanno sempre dato il massimo per questa maglia e questo vuole il tifoso viola. Io ricordo ancora la volta che tornai al Franchi da avversario l’anno dopo con la maglia del Torino: i tifosi mi chiamarono sotto la curva Fiesole perché avevano apprezzato il mio impegno negli anni trascorsi in viola".

Poi Galbiati conclude: "Giocare con Antognoni e Baggio è stato un piacere, anche perché sono persone eccezionali anche sotto il profilo umano. Tanti giocatori hanno talento ma non basta, ti devi anche allenare a livello di fisico e soprattutto di testa".

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