Atalanta-Fiorentina è il quarto di finale in gara secca di Coppa Italia, ma in passato questo incrocio è valso il trofeo. Facciamo un salto indietro nel tempo e torniamo nel 1996, quando la Fiorentina allenata da Claudio Ranieri alzava il trofeo nazionale dopo aver battuto l'Atalanta di capitan Daniele Fortunato. Violanews.com ha raggiunto telefonicamente Fortunato, che dopo il ritiro ha proseguito da allenatore, e ha avuto un'esperienza anche alla guida della formazione Berretti dell'Arzignano Valchiampo, dove Vincenzo Italiano, l'attuale tecnico viola, ha cominciato la propria scalata. Ne è venuta fuori una conversazione molto interessante.
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Fortunato a VN: “Senza Vlahovic si può, ecco come. Ikoné? Mi viene un dubbio…”
L'ex capitano nerazzurro fa l'esempio di Pippo Inzaghi e gioca in anticipo la sfida di stasera fra Atalanta e Fiorentina
Mister, Atalanta-Fiorentina è una classica di Coppa Italia, lei ne ha vissuta una molto importante arrendendosi tra andata e ritorno a una delle formazioni viola più forti di sempre. Che partite furono?
Cominciamo col dire che fu una bella cavalcata, perché eliminammo la Cremonese di Simoni, che poi sarebbe diventato allenatore dell'Inter, quindi la Juve di Lippi, il Cagliari di Trapattoni, il Bologna di Ulivieri. Fu un percorso di tutto rispetto. Con la Fiorentina di Ranieri, che arrivò terza in campionato, i valori erano diversi ma ce la giocammo. I viola di Batistuta e Rui Costa partivano favoriti e alla fine hanno meritato di vincere. Credo che all'andata avremmo potuto non perdere, sprecammo qualche occasione. Avevamo fuori Vieri e Tovalieri non stava benissimo, non eravamo nelle condizioni ideali.
Come non lo sono le attuali Atalanta e Fiorentina. E' d'accordo?
Certamente. Ma ho visto Atalanta-Cagliari, i nerazzurri hanno creato ma non concretizzato, il Cagliari ha raccolto e meritato. Anche in un momento difficile, gli uomini di Gasperini riescono a produrre molte occasioni, quindi attenzione.
Nel '96 ha affrontato Batistuta, i cui passi sembravano poter essere ripercorsi da Vlahovic. L'operazione è ineccepibile dal punto di vista economico, ma le chiedo secondo lei quanto questo può compromettere l'aspetto tecnico.
L'aspetto tecnico è importantissimo, stiamo parlando del capocannoniere della squadra e del campionato. Non so se i nuovi arrivi potranno rimediare, sarà difficile... Credo che qualcosa mancherà, anche se Italiano ha le capacità per rimediare.
Lei ha allenato la formazione Berretti dell'Arzignano, che è dove Italiano ha mosso i primi passi da tecnico tra i dilettanti. Gliene hanno parlato? Che idea si è fatto del tecnico viola?
Prima dell'Arzignano veniva da un'esperienza non positiva, ma da quel momento in poi ha dimostrato di essere presente, grintoso, acceso e soprattutto competente. Sono molto felice che stia facendo questa carriera.
Gli manca forse l'apporto del suo reparto, il centrocampo, adesso che non c'è più un bomber come Vlahovic?
Faccio un esempio: l'anno dopo quella famosa finale Atalanta-Fiorentina, da noi arrivò Pippo Inzaghi: fece 24 gol, senza i quali saremmo retrocessi. Ma alla fine è una questione di adattamento. Non hai un bomber del genere? Devi adattarti e giocare in un altro modo. Ce l'hai? Allora non c'è nulla di male ad appoggiarsi su di lui. Credo che la Fiorentina possa benissimo voltare pagina, i gol dei centrocampisti possono cominciare ad arrivare adesso proprio perché non c'è Vlahovic.
E si può fare lo stesso discorso per l'Atalanta che ha perso Zapata per infortunio?
Esatto. L'Atalanta oggi è in difficoltà là davanti, non lo nego, manca Ilicic, è andato via Gosens. Ma qualcosa i ragazzi di Gasp lo creano sempre.
È ancora possibile parlare di Champions per l'Atalanta e di Europa o Conference per la Fiorentina, visto l'infortunio di Zapata e le partenze di Gosens e Vlahovic che vanno a rinforzare proprio due concorrenti per le piazze nobili?
Io vedo più viva l'Atalanta nella sua corsa, ha le potenzialità a prescindere dalle assenze. Per quanto riguarda la Fiorentina, bisogna vedere se si verificherà lo scenario che ho appena ipotizzato con i gol dei centrocampisti, oppure se Cabral riuscirà a rimpiazzare subito Vlahovic. Ma onestamente mi sembra complicato.
Curiosità: ma tutto questo tempo per adattare Ikoné lei se lo spiega? Si allena in viola da 40 giorni, eppure sembra che Italiano non lo veda ancora...
Penso che Vincenzo abbia avuto il tempo di conoscere Ikoné. La sensazione è che però abbia ancora qualche dubbio su cosa fargli fare, come impiegarlo nel suo gioco. Magari anche dove metterlo. Sì, la mia sensazione è la stessa che avete a Firenze, mi viene il dubbio che non sia riuscito ad inquadrarlo. Dopo 40 giorni aspettarlo ancora è strano...
Che partita si aspetta dunque stasera?
Paradossalmente, se si giocasse a Firenze non avrei dubbi sul passaggio del turno dell'Atalanta. La Fiorentina verrà a chiudere gli spazi a Bergamo, questo la Dea lo soffre maledettamente, e infatti il rendimento casalingo è in calo. Quanto ai duelli, l'Atalanta ci impronta il suo gioco: più ne vince, e più si alzano le sue possibilità di vittoria.
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