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Fiorentina, un esordio con troppe pecche. Ma c’è tempo per rimediare

Davide Astori of ACF Fiorentina

Riflessione a mente fredda sulla prima partita di campionato della Fiorentina

Saverio Pestuggia

Passata è la tempesta, odo augelli far festa avrebbe scritto Leopardi, ma in questo caso, dopo la grandinata di San Siro, c'è poco da far festa per questo esordio condito da tre sberle per la nuova Fiorentina di Stefano Pioli. Ho voluto aspettare 12 ore per commentare quanto visto ieri sera a Milano. Era necessario far passare la delusione o meglio l'incazzatura (scusate il termine) dopo questa brutta sconfitta, adesso vorrei esporre quanto credo giusto anche se le partite viste in tv nascondono molto del gioco corale evidenziando i movimenti singoli.

Parto da Tagliavento che, come recitano i numeri esposti del nostro Vinciguerra, non porta certamente bene alla Fiorentina. E limitiamoci a scrivere questo. Ma la sconfitta non è certo colpa dell'arbitro ternano, è figlia di un quarto d'ora di ordinaria follia di una squadra ancora tutta da collaudare.

E veniamo ai singoli: Sportiello non ha demeritato ma denota, e non è la prima volta, dei problemi nel gioco con i piedi che per i portieri moderni è molto importante. Astori ha dato il la alla sconfitta con quel fallo su Icardi dopo 5 minuti poi si è ripreso, ma la frittata era stata servita su un piatto d'argento. Vitor Hugo ha evidenziato dei limiti nella marcatura stretta e ha commesso anche un paio di sciocchezze abbastanza gravi in fase di disimpegno. Il suo posto da titolare scricchiola con l'arrivo di Pezzella e con il giovane Milenkovic che promette bene. E veniamo al vero punto dolente: i laterali difensivi. Tomovic preferito a Gaspar ha denotato sempre il solito difetto basilare: è sempre fuori posizione in fase di copertura. Tende ad accentrasi e non si guarda alla spalle. Le cronache delle partite sono piene zeppe di reti subite con l'avversario del serbo che spunta da dietro e infila la difesa. Ormai irrecuperabile e se consideriamo che sul secondo gol si è fatto anticipare da Icardi abbiamo due gol su tre sulla sua coscienza. In tutto questo l'inconcludente Olivera passa quasi per normale, ma non lo è. Almeno la fase difensiva su Candreva non ha portato problemi irrisolvibili a Sportiello. Mi ripeto, le fasce difensive sono un grosso problema per Pioli e non credo che gli altri elementi in rosa possano cambiare la situazione. 

Passiamo al centrocampo schierato con due mediani, modulo proprio delle squadre forti che non credo sia il caso di mantenere per questa Fiorentina. Sanchez primo tempo imbarazzante (se pressato crea problemi ai compagni con passaggi maldestri), mentre Veretout mi è parso più preciso ma troppo poco mobile. Qui almeno abbiamo la speranza che Badelj possa dare qualcosa al reparto. Tra i trequartisti male Benassi in un ruolo che non esalta le sue caratteristiche, mentre Dias è stato bravo in alcune accelerazioni, ma deve aiutare di più la difesa. Eysseric ha fatto la sua onesta partita dando l'impressione di essere all'altezza della situazione anche nella barca che stava affondando. Anche qui mancava Chiesa e non possiamo che migliorare. Quanto a Saponara, da molti invocato come titolare assente, non credo che avrà vita facile per entrare nell'undici iniziale.

Infine l'attacco: Simeone isolatissimo è riuscito con un guizzo ad impegnare Handanovic e lo stesso ha fatto Babacar che gli è subentrato. Anche qui possiamo stare relativamente tranquilli.

Ho accennato al modulo un po' troppo ambizioso pensato da Pioli. Lo ritengo poco adatto ad una squadra media come questa Fiorentina, ma il mister che ritengo persona sensata e intelligente avrà modo di pensare ad una variazione se lo riterrà opportuno. Con un filtro quasi inesistente la difesa ha ballato ogni tipo di ballo esistente e, se davanti hai Icardi o altri campioni, vieni punito per forza.

Sono certo che molti lettori scriveranno che siamo alla prima di campionato, che davanti avevamo una squadra forte, che non eravamo pronti ed altre scusanti per questa sconfitta. Tutto vero e tutto accettabile, ma il dovere di un critico è di segnalare quello che vede (poi posso sbagliare le valutazioni) e non si fare da paggio a società e staff tecnico. Il tempo per rimediare c'è, quello per far quadrare il cerchio anche. L'importante è non pensare che tutta vada bene e che la colpa sia da attribuire al Var, a Tagliavento o alla sfortuna di aver preso un palo sullo 0-2.