esclusive

“E adesso Sousa faccia una bella omelette”. Rialti scrive per Violanews

"Paulo è bravo, lo ha fatto vedere nel girone di andata, quando davvero pareva «imporre» le mani e convincere quella Fiorentina a giocare da grande. Lo faccia ancora, ci provi, con tutta la convinzione possibile"

Redazione VN

di Alessandro Rialti

Finalmente, finiscono le parole e si torna a giocare. Ne sono state dette tante, registrate, sofferte, sussurrate, analizzate, da adesso in poi i riflettori calcistici sono tutti per Paulo Sousa. Sabato dovrebbe dire (le ultime parole utili) solo dove è logico sperare di poter arrivare con questa Fiorentina. Poi solo campo. E per tutti, scommettiamo, si è a un passo dalla crisi di astinenza. La squadra è questa e conta solo tentare di farla giocare meglio possibile.

Alle spalle il giudizio del mercato, è ovvio che tutti si sperava in meglio. Ma oggi questa è la Fiorentina e da questa Fiorentina toccherà a Sousa ottenere il meglio possibile, il massimo. Le migliori omelette si fanno con uova buone e fresche, vero, ma il tocco dello chef che conta. Sousa ama Firenze, la chiama la sua città, si commuove, la guarda, la promuove a luogo d’innamoramento? Bene, pure per noi è così, ma oggi abbiamo bisogno del Sousa tecnico e non del turista affascinato. Tocca a lui provare di vincere a Genova, a dare forza e convinzione alla squadra dello scorso anno, della quale ha perso Alonso, Roncaglia e Pasqual. Però ha conservato Tatarusanu, Tomovic, Gonzalo, Astori, Vecino, Borja, Badelj, Bernardeschi, Tello, Babacar, Kalinic, Zarate.

Sono poi arrivare le «scommesse» di Corvino. Le prime due hanno già debuttato, Sanchez e Milic non sono affatto dispiaciuti. Tocca sempre a Sousa mettere alla prova questa nuova rosa, oltre a verificare i giovanissimi. Da sempre sono abituato a sognare che appaia a Firenze una stella. Il bello è che è successo tante volte, imprevedibili e bellissime. Cosa ci costa sperare di vederne ancora? Cristoforo, Dragowski, Hagi, Maganjic, Diks, chiunque sia arrivato da questo mercato. E noi la speranza a Sousa il lavoro.

Paulo è bravo, lo ha fatto vedere nel girone di andata, quando davvero pareva «imporre» le mani e convincere quella Fiorentina a giocare da grande. Lo faccia ancora, ci provi, con tutta la convinzione possibile. Per Firenze che afferma convinto essere «sua». E Firenze sarà con lui e con questa squadra. Oltre ventimila spettatori, terza realtà italiana dopo Juve e Inter, cosa devono dimostrare di più i tifosi viola? Niente, Sousa invece sì, che è davvero bravo, anche a fare una nuova omelette.