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“Due novità assolute emerse nella conferenza di lunedì”, il punto di Rialti per Violanews

Corvino e Cognigni, uno accanto all’altro, parlando di arte e conti, calcio e sogni. Riuscirà questa, fino a poco tempo fa, strana coppia a far tornare la Fiorentina ai vertici assoluti?

Redazione VN

di Alessandro Rialti

Corvino e Cognigni, uno accanto all’altro, parlando di arte e conti, calcio e sogni. Riuscirà questa, fino a poco tempo fa, strana coppia a far tornare la Fiorentina ai vertici assoluti?

Diciamo subito che ci sono state, nell’affollata conferenza stampa di lunedì, due novità assolute. Che vanno al di là degli accostamenti all’Arte povera, o alle foto rurali di Giacomelli: parliamo di un’asticella posta lassù dove poche volte l’avevamo vista posizionare. Entrambi hanno detto la parola: vertici con l’indicazione «vincere».

Certo il tutto è stato condito da: «fair play finanziario» e da «gestione oculata...», però ci è sembrato che qualcosa si sia come sbloccato. Speranze eccessive, miraggio? Forse, ma questa volta oltre al paragone sui contadini che sanno seminare, c’è stato qualcosa di diverso.

Ed eccoci all’altra novità, il termine: «fiorentinizzarsi». Mica poco, intanto arriva Jorgensen che non sarà Rui Costa o Batistuta, però tanto ha dato e pensiamo che tanto possa dare. Segnali che vogliamo vedere? Come il Corvino con al collo la sciarpa datagli da Mario Ciuffi, la sua visita commosso al Marisa. Piccoli frammenti di speranza. Certo fino a quando non saranno i Della Valle a fare il passo definitivo i dubbi resteranno dubbi.

Però vogliamo sposare l’ottimismo. Si sia perdonati. Però ci guardiamo intorno e vediamo l’Inter oramai cinese e Berlusconi che sta male e i suoi figli che vogliono cedere il Milan. Dubitiamo che il calcio italiano apra le porte ai nuovi padroni senza fargli pagare il costo di entrata. La Juve è la Juve, ma sta mangiando il campionato da anni e potrebbe scegliere di buttarsi su cibi etnici come la Coppa. La Roma soffre sempre di Tottite e il Napoli deve temere almeno quanto noi, anzi di più, il mercato in uscita.

Dunque arrivederci all’amico Pradè e benvenuto a Corvino. A lui l’impresa più difficile, riportare i Della Valle a comprare i nuovi Toni, Frey, Mutu, Gilardino, Felipe Melo, Jovetic e compagni.

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