esclusive

Difficile, ma fondamentale per il finale

La partita di oggi nasconde molte insidie ma se la Fiorentina vuol continuare a sperare nella Champions deve battere il Frosinone.

Saverio Pestuggia

Questa volta il calendario ha favorito la Fiorentina doppiamente: le due contendenti alla terza piazza si sono scontrate in anticipo e hanno pure pareggiato (il risultato migliore per i viola). La Fiorentina incontra la seconda delle squadre in predicato per retrocedere in serie B. Certo che le aspettative del match non sono così semplici e ottimistiche come quelle di domenica scorsa, ma poi sappiamo tutti come è andata a finire e adesso chiediamo ai viola una prova di orgoglio per cancellare la brutta prestazione contro l'Hellas.

Giocare a Frosinone è un po' come scendere di serie: un campo abbastanza piccolo con le case attaccate alle tribune e la gente di casa che sta vedendo le partite di cartello per la prima volta e non ha ancora smesso di sperare di farlo il prossimo anno. Proprio al Matusa i ciociari stanno costruendo le speranze di salvezza avendo collezionato 21 dei 26 punti che troviamo in classifica. Sei vittorie, tre pareggi, ma anche sei sconfitte. Dunque difficile, ma non impossibile e soprattutto fondamentale per la Fiorentina se i ragazzi di Sousa vogliono sperare nel rush finale con tanto di calendario non proibitivo.

Frosinone al completo con un probabile 4-4-2 che sta facendo ottenere a Stellone e compagni buone cose. Compattezza, agonismo ed entusiasmo sono le componenti che danno gas al Frosinone, ma la Fiorentina che recupera il centrocampo titolare e, speriamo, la testa giusta, se vuole lottare ancora per il terzo posto che vale i preliminari di Champopns deve uscire dal Matusa con i tre punti in tasca.

Formazione quasi obbligata con la difesa a tre e ritorno del modulo 3-4-2-1 che ha fatto conseguire ai viola tanti bei risultati. Davanti c'è bisogno del miglior Bernardeschi gasato dalla convocazione per la Nazionale maggiore, della regia di Badelj (guarda il nostro video sulle sue giocate) e del dinamismo di Vecino con le galoppate sulla corsia di sinistra di Marcos Alonso. E poi Borja nel suo ruolo con un Ilicic che speriamo si sia alzato questo amatdtna con il piede giusto. Infine Kalinic.

Nove partite nove per arrivare al terzo posto che sarebbe un giusto premio per il campionato dei viola, ma che con il ritorno prepotente della Roma adesso di Spalletti è diventata un'impresa difficile. Nessun esperimento, niente turn over, in campo devono andarci solo gli atleti che Sousa ritiene siano i più in forma, almeno fino a quando le posizioni saranno ancora così fluide.

Intanto vediamo se la settimana avrà portato consiglio e forza nelle gambe che nelle ultime settimane abbiamo visto solo a sprazzi. Oggi serve umiltà concentrazione e cattiveria agonistica, insomma la Fiorentina di ottobre e novembre che lasciava poco spazio a tutti. Noi ci crediamo, ma devono crederci soprattutto gli 11-14 che scenderanno in campo al Matusa.

tutte le notizie di