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De Agostini a VN: “ACF può ancora puntare in alto: strada giusta. I rigori…”

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Gioie e dolori per l'ex terzino sinistro contro la Fiorentina, che oggi può ambire a tornare ad assaporare certe sfide

Federico Targetti

A cavallo tra le partite contro Juventus e Verona, la redazione di Violanews.com ha voluto scambiare qualche parola con un ex calciatore che è entrato nella storia del confronto tra viola e bianconeri, per un gol in finale di Coppa Uefa, certo, ma suo malgrado anche per un errore: Luigi De Agostini, che nel 1991 calciò un rigore al posto di Baggio che non se la sentiva e fu stoppato da una gran parata di Mareggini. De Agostini, prima di vestire la maglia a strisce, ha militato nel Verona di Osvaldo Bagnoli, quarto nel campionato 1986-'87.

Vlahovic ha vissuto una serata molto particolare, con alcuni tratti, solo alcuni, che ricordano il pomeriggio di Baggio ormai 31 anni fa. Se l'altro ieri ci fosse stato un rigore per la Juve, crede che sarebbe servito un altro De Agostini per calciarlo al posto del grande ex?

Se c'è un rigore, ci deve essere un rigorista... In quell'occasione era doveroso che andassi io, perché prima dell'arrivo di Baggio li tiravo alla Juventus oltre che in Nazionale. Bisognerebbe essere nella testa di Vlahovic, ma non sarebbe stato un problema in ogni caso.

Lei è stato un grande rigorista, anche se viene ricordato per uno dei pochi errori: "calcia chi se la sente", oppure è meglio se ci sono delle gerarchie?

Posso dire quello che pensavo io: "Prendo la palla e tiro". Chiaramente ci deve essere la fiducia di compagni e allenatori, ma mi veniva naturale, fin da quando ero bambino. Figuriamoci poi da adulto...

La Fiorentina l'ha incrociata su palcoscenici europei molto importanti (finale di Coppa Uefa 1990, ndr); quella attuale può ambire a tornare a calcarli già a partire dalla prossima stagione? Anche dopo due sconfitte all'ultimo?

Ho un bel ricordo di quella finale, segnai il gol del 3-1 che risultò fondamentale. Mi sembra che la Fiorentina sia comunque sulla buona strada, l'allenatore ha portato una mentalità nuova, quindi sì, sicuramente è possibile ambire a posizioni migliori rispetto a quelle del passato.

Che le pare di di Biraghi? Possiamo dire che per certi versi è un po' il De Agostini della Fiorentina? Terzino sinistro, calci piazzati...

Ognuno ha le sue caratteristiche, mi sembra che stia crescendo e ha ancora il futuro dalla sua, può recuperare anche la Nazionale del cui giro non ha smesso del tutto di far parte.

E domenica contro il Verona che gara sarà? Gli scaligeri hanno fatto festa grande la scorsa settimana per il raggiungimento dei 40 punti, magari saranno appagati.

Una partita spettacolare: sono due squadre che non si risparmiano, non credo che ci saranno tatticismi. Il Verona è già salvo, non c'è più questo assillo e dunque potrà esprimersi nel migliore dei modi.

Peserà la probabile assenza di Barak?

Sì, è un'assenza importante, Barak è uno dei pochi centrocampisti che fa gol. Il Verona ha comunque un gruppo affidabile.

A Firenze abbiamo avuto Simeone, che ha appena battuto i 14 gol del suo primo anno a Firenze. Secondo lei è più un capolavoro di Tudor o la rinascita del Cholito va ascritta al fatto che ha trovato un ambiente a lui congeniale?

L'ambiente gialloblu è ideale per i giocatori che vogliono riscattarsi e rilanciarsi. È un trampolino di lancio per alcuni e di recupero per altri. Non mi meraviglia affatto, non è il primo e non sarà sicuramente l'ultimo che risorge al Bentegodi.

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