L'ultima settimana si è parlato tantissimo di Batistuta, in un continuo ricordo del campione argentino che adesso spera di entrare nel club viola. Cosa può dare il nuovo Bati alla società di Della Valle? Violanews.com lo ha chiesto a chi lo conosce benissimo, l'ex massaggiatore della Fiorentina (e grande amico del Re Leone) Luciano Dati.
esclusive
Dati a VN: “Bati in Fiorentina se…”
Lo storico massaggiatore: “Gabriel si è emozionato domenica” (COMMENTA)
Ieri è stato a cena con Batistuta, che impressione ha avuto?
“Ritrovare i vecchi amici fa sempre bene, ti puoi vedere una volta ogni tanto però c'è sempre emozione e sembra sempre un rapporto quotidiano, è il bello dell'amicizia. Bati lo abbiamo visto tutti: sta benissimo, anche ieri era commosso perché non si aspettava la festa di Firenze”.
Avete parlato del possibile inserimento di Bati in società?
“Abbiamo parlato anche di questo, per ora però c'è solo stato uno scambio di battute con Andrea Della Valle, non sono andati oltre. Se sono rose fioriranno...”.
La volontà di Batistuta è nota.
“Sì, lo ha detto più volte. Bisogna vedere eventualmente quale sarebbe il suo ruolo all'interno della Fiorentina, stiamo parlando di una società ormai rodata da tempo e con incarichi precisi. Non è facile inserire uno come Batistuta”.
Come mai?
“All'epoca della mia Fiorentina, ricordo che spesso i tifosi chiedevano autografi ad Antognoni piuttosto che ai giocatori, questo può creare problemi all'interno del gruppo. Lo stesso potrebbe accadere con Bati, essendo lui parte della storia della Fiorentina. Se però si gestisce questo con intelligenza, credo che possa fare un ottimo lavoro e portare esperienza”.
Un ricordo del Batistuta calciatore.
“Ricordo che all'inizio della sua carriera aveva limiti enormi dal punto di vista tecnico, non riusciva a stoppare un pallone e tutti pensavamo che incontrasse seri problemi nel corso della sua vita calcistica. Non avevamo fatto i conti però con la sua determinazione: arrivava per primo agli allenamenti, andava via per ultimo e poi aveva una struttura fisica imponente. Mai visto uno così, sulla coscia aveva un muscolo in più, che noi chiamavamo bombardino. Se ti saltava non lo riprendevi più, era devastante”.
E voleva giocare sempre...
“Quando Gabriel ha detto di aver dato tutto alla Fiorentina è vero, nessuno lo può negare. Ha giocato in condizioni fisiche pessime, ha saltato pochissime partite eppure le sue caviglie erano sempre più gonfie”.
Da campione a campione: cosa dice a Mario Gomez?
“Di guarire con calma, di non preoccuparsi delle voci che giungono dall'esterno, di persone che non sono informate sui fatti. Quando Batistuta ebbe l'infortunio nel 1999 che ci fece perdere lo scudetto (contro il Milan ndr), ci vollero 50 giorni per recuperarlo fisicamente e altri 20 per recuperarlo psicologicamente. Eppure si trattava solo di un piccolo muscolo, che però gli provocava molto dolore. Dopo un infortunio, un centravanti deve fare i conti anche con le ansie e le paure psicologiche, non è facile. Mario Gomez è un campione, la sua determinazione mi ricorda quella di Batistuta: è arrivato in una realtà diversa, vuole vincere”.
E magari anche lui entra nella storia...
“Lo spero. A Firenze non si vince molto, ma quando si vince... La gente ti ricorda per sempre, adesso i viola possono fare il salto di qualità, già a partire dalla gara di domenica contro la Roma”.
NICCOLO' GRAMIGNI
© RIPRODUZIONE RISERVATA