Era iniziata nel migliore dei modi l'avventura di Igor a Firenze. Un po' per le buone cose che aveva fatto vedere alla SPAL, un po' per quel nome che si prestava a simpaticissime storpiature, l'acquisto del difensore brasiliano era stato accolto con una certa allegria. Poi ci siamo resi pure conto di un fisico a dir poco imponente, e al momento di esordire in viola è arrivata la bella figura contro la Juve e Ronaldo, in una partita persa 3-0 con polemiche per due rigori concessi alla Vecchia Signora. Eh già, la vendetta è un piatto che va servito freddo...
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Dalla Juve alla Juve: un Igor sotto l’albero. E Caceres può tornare ai vecchi tempi
Prandelli ha trovato una disposizione interessante
Ma non divaghiamo, stavamo parlando di Igor. Poco a poco, Iachini gli ha preferito sempre più spesso Caceres, facendolo scivolare in fondo alle gerarchie, dopo anche Ceccherini e, per un breve periodo, Martinez Quarta. Ma Igor non si è perso d'animo, ha continuato a lavorare anche senza il grande amico Dalbert e, una volta arrivato Prandelli, si è fatto trovare pronto. Prima in luogo di Caceres contro il Verona, poi sempre da centrale sinistro martedì, ma per permettere al Pelado di sgroppare sulla fascia destra e andare a segnare lo 0-3 su assist di Biraghi. La prestazione di entrambi, come del resto quella della squadra, è stata ottima, e adesso ci si aspettano conferme. La domanda è: quando il tasso tecnico degli avversari sarà inferiore, tornerà Venuti o rimarrà da tornante Caceres? E nel primo caso, Caceres tornerà nel terzetto arretrato oppure si accomoderà in panchina a far compagnia a Lirola? Col Bologna lo sapremo.
Tra l'altro, chi segue la Serie A da più di un paio d'anni si ricorderà che Caceres nasce esattamente come esterno, spesso e volentieri sulla linea dei centrocampisti, come accadeva nella prima Juventus di Conte. Prandelli ha semplicemente fatto 2+2 (22, il numero di maglia di Martìn) e unito l'utilità di un esterno attento in fase difensiva al valore dell'avversario da arginare, ora CR7, ora Ramsey, ora Chiesa. Di tutto questo beneficia la difesa, coperta da un mestierante come l'uruguagio, ma perché no, anche l'attacco, visto che Biraghi può spingere come a inizio stagione e mettere in mezzo palloni... anche per lo stesso Caceres. Come a Torino. Perché fa sempre piacere ricordarlo...
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