Nel ricco curriculum di Michele Cossato troviamo una triste stagione alla Fiorentina e un passato in compagnia di Vincenzo Italiano. L'ex attaccante ha raccontato in esclusiva a ViolaNews alcune curiosità riguardo al futuro tecnico viola, che con Cossato ha giocato insieme nel Verona nelle prime battute del nuovo millennio:
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L'intervista
Cossato a VN: “Italiano farà innamorare i tifosi. Io in viola? Periodo sfigato”
L'ex calciatore viola e compagno di Italiano parla in esclusiva a ViolaNews
Che ricordi ha di Italiano?
Un ragazzo splendido, mi ha detto mille volte che il suo primo maestro è stato Alberto Malesani. Vincenzo si ispira a lui, era un allenatore straordinario, oggi viene bistrattato e invece ha fatto molto bene in carriera anche a Firenze. Era un allenatore preparato, un professore di tattica, solo dopo tanti anni ti rendi conto quanto sia utile il suo lavoro. Vincenzo ha tanto di Malesani e lo dimostrano questi primi campionati da allenatore, fa calcio in maniera importante e dentro il suo credo calcistico c'è tutto: voglia di giocare, pressione, intensità, le regole del calcio moderno
Che compagno di squadra era Italiano?
Era un calciatore di qualità, al Verona giocava a centrocampo con Leonardo Colucci. Ecco, lui era già un allenatore in campo, un rompiscatole per i compagni. Ero sicuro che la carriera che sta facendo Italiano l'avrebbe fatta Colucci, invece Vincenzo sta sorprendendo tutti. Sono contento per lui. I calciatori della Fiorentina sapranno precisamente cosa fare in campo, dietro l'allenatore Italiano c'è un uomo eccezionale e si merita tutto quello che sta facendo. Se avrà a disposizione giocatori di qualità sarà tutto più facile. Io ero l'unico tra i miei amici ad essere sicuro che lo Spezia l'anno scorso avrebbe raggiunto la salvezza, è inimmaginabile il lavoro che c'è dietro le squadre di Italiano
Tra i tifosi e Italiano che rapporto immagina?
Vincenzo farà innamorare i tifosi della Fiorentina, ne sono sicuro. Le sue squadre non ti lasciano respirare, guardate il suo Spezia. Non aveva nessun fuoriclasse, ma ha costruito un gioiello di squadra con il lavoro. Poi è ovvio che ogni squadra è diversa e le caratteristiche dei calciatori cambiano, ma il lavoro paga sempre. I tifosi si divertiranno, ci credo tanto in questo matrimonio
Se dovesse descrivere in poche parole la sua breve parentesi alla Fiorentina?
Sono stato uno sfigato, avevamo un allenatore che non ci allenava (Cavasin ndr). Questo privilegio era riservato solo ad undici giocatori. Quando venivo chiamato in causa non avevo allenamenti nelle gambe, poi è normale che fai fatica. Non ce l'ho con il mister, ma le cose andavano così. La Fiorentina è un'occasione che non capita tutti i giorni nella vita, quando sono tornato ad allenarmi ho dimostrato che qualcosa valevo. Al Montichiari ho fatto 15 gol in una stagione, non era colpa mia allora alla Fiorentina...
E con il calcio oggi in che rapporti è rimasto
Sono fuori dal calcio, non è più un mondo che fa per me. Ho ancora dei valori e non sono il tipo che si mette a fare delle telefonate per poter lavorare. Tanti miei ex compagni che allenano ad alti livelli spesso ricevono delle chiamate, io non sono così. Se mi chiamano loro bene, sennò la mia vita va avanti ugualmente. E per quanto riguarda i calciatori attuali non mi piacciono certi comportamenti, penso a Donnarumma. Una società ti cresce e poi te ne vai via così? Io non sarei stato capace
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