In vista della partita di domani sera Violanews ha intervistato il palermitano Emilio Scibona, autore di “Bomber Rosanero” (Urbone Publishing, 2016).
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Come sta il Palermo? Scibona a VN: “Attenzione a Nestorovski e Rispoli”
Ricordando Toni, Miccoli, Ilicic e quale allenatore per la Fiorentina al posto di Sousa che “sta facendo di tutto per farsi esonerare senza dimettersi”?
Tra i bomber rosanero nel tuo libro figura naturalmente anche Toni.
“Un bomber molto amato la cui storia però è finita malissimo anche dal punto di vista tecnico essendo arrivato al suo posto Caracciolo che non era alla sua altezza. Quando poi Toni tornò a Palermo con la Nazionale fu fischiato e così per vari anni la Nazionale non ha più giocato a Palermo. È stato un attaccante tra i più forti se non il più forte della nostra storia con 51 gol in due anni comprendendo la Coppa Italia. È una ferita ancora aperta, ma dietro ai fischi c’era la delusione dell’innamorato che ha perso un campione in quelle circostanze. Si trattò di una questione probabilmente economica. Prima di venire a Palermo non segnava mai di testa, poi ne fece 13 in quella maniera e qui iniziò a esultare roteando la mano all’orecchio, voleva essere una sorta del tipo ‘udite udite’ rivolto a chi lo aveva criticato nell'ambiente, perché veniva da un periodo difficile ma poi cominciò a segnare e non si è fermato più. Quando se ne andato c’è stato un dolore poi diventato tristezza”
Un altro doppio ex è Miccoli.
“Non si dimentica quello che ha fatto calcisticamente ma Miccoli ha distrutto tutto con una frase troppo grave, “quel fango di Falcone”, stomachevole, estrapolata da una intercettazione in un'inchiesta giudiziaria, durante delle frequentazioni sbagliate. Un grande dispiacere. Noi adoravamo Miccoli e Miccoli adorava Palermo. Adesso a un bambino con la sua maglietta gliela toglierei subito”
Che ricordi evoca Ilicic?
“Un talento clamoroso, discontinuo però al massimo nel senso che ci sono partite in cui è decisivo e altre in cui rimpiangi di averlo. Uno dei grandi meriti di Sousa è stato quello di renderlo più continuo. Gli manca la continuità per diventare un campione. Credo comunque che sia uno dei giocatori più importanti di questa Fiorentina che ha tanta qualità lì davanti, un reparto offensivo tra i più forti in serie A”
Ci descrivi questo Palermo?
“Una squadra tecnicamente limitata che avrebbe, però, degli elementi buoni ma non valorizzati in questo inizio di stagione. Penso a Hiljemark che quest’anno è stato imbarazzante. Quaison è senza ruolo ma ha delle caratteristiche importanti. Diamanti è talentuoso ma discontinuo come concentrazione, è l’unico giocatore che può creare qualcosa ma non è risolutivo”
Si salverà il Palermo?
“Molto difficile perché la situazione è peggiorata. La concorrenza ovvero Crotone, Pescara ed Empoli non è irresistibile ma i punti persi per strada sono troppi. Sarebbe bastato poco per avere una squadra in grado di lottare per la salvezza, ma il mercato di Zamparini è stato inadeguato”
Zamparini mangia allenatori. Quest’anno siamo già a tre.
“Ballardini se ne è andato per il mercato insoddisfacente, è comunque un grande allenatore anche se un personaggio particolare di difficile lettura. De Zerbi coraggioso, sta provando a portare un calcio di possesso, quindi controllo del gioco alla catalana ma non avendo i giocatori per farlo avrebbe dovuto pensare a qualcosa di diverso per valorizzare quello che ha a disposizione. Ha dato un’impressione di presunzione e inesperienza per il poco cinismo. Corini è un pezzo di storia del Palermo. Come allenatore Corini ha ottenuto due salvezze di file col Chievo quindi è l’uomo giusto per noi. È un allenatore pragmatico, non so se riuscirà a salvare il Palermo perché la situazione è difficile, ma me lo auguro”
Un profilo di allenatore giusto per la Fiorentina?
“Sousa mi ha un po’ deluso. Mi aveva entusiasmato per l’intensità iniziale della Fiorentina ma poi è calato pur facendo ancora delle ottime partite. Nelle ultime settimane si vede che sta facendo di tutto per farsi esonerare senza dimettersi. Mi sta deludendo sotto il profilo umano. La Fiorentina ha avuto Montella e Sousa, due ottime scommesse. Dipende che cosa vuole la proprietà. Se vuole un allenatore giovane rampante, il panorama non offre grandi opportunità in Italia. Maran, che è stato al Catania, fa molto bene ma non so se ha la personalità per una piazza come quella fiorentina. De Zerbi dovrebbe fare due o tre anni di gavetta in serie B, è molto interessante e alla Fiorentina avrebbe i giocatori per il suo gioco ma non credo che sia il nome giusto dopo una stagione come questa al Palermo. Beppe Iachini l’ho rivalutato. Bravissimo per portare la squadra dalla B alla A e per costruire un ciclo quando la squadra è salita di categoria. Si fa amare dai giocatori ma a livello tattico è un talebano, non cambia troppo idea. Nella scorsa stagione pur avendo Gilardino ha continuato a giocare con uno schema che non ne sfruttava le potenzialità. Iachini comunque ottima persona e tecnico ideale per un livello medio basso di serie A. Anche Gasperini è bravo ma in una grande società come l’Inter è durato poco”
Che cosa deve temere domani la Fiorentina del Palermo?
“Nestorovski che è una scoperta. A Palermo ci siamo messi a ridere all’inizio quando è stato presentato, invece come fiuto del gol ne ha tanto, sotto porta c’è sempre lui anche se non sempre è bene innescato. Non vedo altri grossi pericoli per la Fiorentina. Forse Rispoli che, se incontrerà sulla fascia Milic, potrà creargli qualche problema”
Un pronostico per domenica?
“Storicamente questa partita ha riservato sempre moltissimi gol. C’è una grande differenza di valori quindi non c’è motivo di pensare che il Palermo possa fare risultato anche se può sempre accadere tutto. Dovendo fare un pronostico direi 2 a 1 per la Fiorentina”
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