Franco Colomba è un decano del nostro calcio: oltre 26 anni di carriera (non ancora finita) e tante belle esperienze, fra cui spiccano quelle con l'Ascoli, il Bologna e il Parma, prese in situazioni complicate e portate alla salvezza giocando un bel calcio. Si è fatto le ossa e davanti alle situazioni complicate non si è mai tirato indietro. Giocatori come Giovinco, grazie a lui, hanno svoltato la propria carriera. Queste, in pillole, soltanto alcune delle tappe della sua lunghissima carriera. Per ViolaNews.com, in esclusiva, ha commentato l'attuale momento in casa Fiorentina che, dopo l'inaspettata (o forse no) rottura con Gattuso, sta avendo non poche difficoltà a trovare il suo nuovo allenatore.
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Colomba a VN: “Bene dire no a Mendes. Italiano ok, ma io andrei su Ranieri”
Franco Colomba, in esclusiva per ViolaNews.com, commenta la situazione in casa Fiorentina dopo la burrascosa separazione con Gattuso e le difficoltà nel trovare il nuovo allenatore
Colomba, cosa sta succedendo alla Fiorentina? Come mai tutta questa confusione e tensione?
In effetti, è una situazione surreale, non si comprende dove si andrà a parare. Ci sono state delle dinamiche strane fra procuratori, allenatori e società.
Si riferisce alla situazione Mendes-Gattuso-Barone, giusto?
Sì, mi riferisco proprio a questo. Da quello che si legge, sembra che Mendes abbia voluto imporre alla Società alcuni suoi giocatori. Ma questo mi sembra folle, i procuratori non possono e non devono imporre nulla. Barone e la Fiorentina hanno fatto bene a rifiutare questa imposizione. Mi spiace solo per Gattuso, persona che stimo molto, avrebbe dovuto dire qualcosa.
Perché secondo lei non lo ha fatto?
Perché i procuratori nel calcio moderno comandano e contano moltissimo. Non mi piace per niente questa situazione. E' successo tutto negli ultimi anni e molto velocemente. Pensa che io non ho mai avuto un procuratore, come il mio caro amico Prandelli. Questo ci penalizza ed è, forse, il motivo per il quale ora siamo senza squadra.
Lei nel 2010 ha vissuto una situazione simile a Bologna, venendo esonerato a stagione appena cominciata, per alcune divergenze con la società. Le sembra, dunque, di rivedere un film già visto?
No, sono situazione differenti. Qui ha comandato un procuratore, mentre nel mio caso sono stato esonerato, dopo aver salvato il Bologna l'anno precedente, perché mi ero opposto ad alcune scelte della società. Non venivo considerato, ed è stato giusto lasciare.
Se fosse nella Fiorentina, su chi punterebbe?
Mi piace molto Fonseca e anche Italiano, però ti rispondo Ranieri. Ha esperienza, ha visto tanto e per questo ne sa più di tutti. Ti sistema la squadra in poco tempo. E' il più bravo.
In conclusione, ha voglia di tornare ad allenare?
Sì, molta. Tanti mi chiedono: "Ma perché non ti chiama più nessuno?" Non so cosa rispondere, mi sembra di essermi sempre impegnato nella mia carriera e di aver fatto tanto. Anche ultimamente, ho curato con dedizione il mio aggiornamento. Mi sono fatto le ossa, ho fatto la gavetta. Ora sembra che queste cose non valgano più, mentre, al contrario, sono aspetti importanti. Speriamo che a qualcuno, leggendo questa intervista, possa venire la voglia di alzare la cornetta e farmi uno squillo. Io ci sono e ho voglia di ricominciare.
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