Gli ultimi 90' di Fiorentina e Milan si giocheranno anche sul piano nervoso: entrambe le squadre devono vincere, entrambe affrontano formazioni già retrocesse. Come si deve preparare questa partita dal punto di vista psicologico? Come la devono preparare invece Pescara e Siena? Noi di Violanews.com lo abbiamo chiesto ad uno dei più famosi mental coach italiani, Roberto Civitarese.
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Civitarese a VN: “Meno rischi per il Milan, la Viola…”
Il famoso mental coach sulla volata Champions e la stagione viola
Fiorentina e Milan hanno gli ultimi 90' per la corsa Champions, 90' decisivi. Come dovranno preparare dal punto di vista psicologico le gare contro Pescara e Siena, formazioni ormai retrocesse?
“La cosa più importante per la Fiorentina e il Milan è focalizzare l'attenzione sulle proprie qualità. Definire un obiettivo in termini prestazionali e scendere in campo con l'idea di giocare al massimo i 90 minuti che li separano dal verdetto finale. Pensare ad altri fattori come ad esempio "cosa farà l'altra squadra" oppure "cosa accadrà se non conquisteremo il terzo posto" crea uno stato d'animo di ansia e di preoccupazione per il semplice fatto che si pensa a cose che non si possono determinare direttamente ma che dipendono da altri fattori. È naturale che se si scende in campo con uno stato d'animo negativo la prestazione ne risente compromettendo l'esito finale”.
C'è il rischio di un calo di tensione da parte dei calciatori di Pescara e Siena?
“Sì, è un rischio reale. Credo più per il Siena che per il Pescara in quanto i giocatori della squadra abruzzese hanno avuto più tempo per assimilare il verdetto retrocessione. Credo che molti giocatori abbiano anche dato la loro disponibilità a rimanere in B. Poi il mister sta dando spazio a diversi giovani e tutto questo aiuta a mantenere un livello di attenzione alto. Credo viceversa che per il Siena, squadra composta da molti giocatori esperti, la retrocessione aritmetica abbia lasciato molta delusione. Questo potrebbe incidere sullo stato d'animo con il quale la squadra si presenterà nella gara contro il Milan”.
Quest'anno, contrariamente alle stagioni precedenti, la Fiorentina ha mostrato grande personalità: non solo in casa ma anche in trasferta. È la consapevolezza di una forza interiore o è Montella che ha saputo trasmettere questi valori alla squadra?
“Credo che il mister abbia fatto un eccellente lavoro dal punto di vista mentale/motivazionale insieme a tutto l'ambiente viola. Avere intenti comuni, lavorare come team anche al di fuori dello spogliatoio aiuto molto a sentirsi parte di un gruppo forte con il quale condividere un percorso di crescita importante. Mi sento di dire che anche la dirigenza ha avuto un ruolo determinante, dare fiducia al tecnico è il primo passo verso il successo. Le squadre che vincono sono, spesso, quelle dove il tecnico è parte integrante del progetto societario. Contrariamente le società che mettono in discussione il mister e che lo sostituiscono appena i risultati non soddisfano creano solo instabilità compromettendo il risultato finale”.
Come deve preparare la gara il Siena contro il Milan, dopo la retrocessione c'è il rischio che i giocatori non siano più concentrati sulla stagione in corso? Se fosse Iachini come imposterebbe la partita dal punto di vista psicologico?
“Come dicevo prima è un rischio molto forte. Tuttavia il mister del Siena è conosciuto per la sua grande esperienza e professionalità. Certamente non ha bisogno dei miei consigli e sono convinto che il mister farà leva sull'identità dei singoli giocatori, sulla loro professionalità e sulla loro dignità. Oltretutto giocare contro una squadra come il Milan è garanzia di grande visibilità. Desiderare di fare bella figura dovrebbe avere la meglio sulla delusione dovuta alla retrocessione”.
NICCOLO' GRAMIGNI
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