Dopo il ciclo di ferro che il calendario aveva regalato alla Fiorentina ad inizio campionato, alla ripresa dalla sosta di metà ottobre i viola avrebbero dovuto confermare i progressi dal punto di vista della crescita come squadra, considerando una serie di gare alla portata (tranne quella con la Lazio), specie dopo il trittico di successi ottenuto contro Samp, Milan ed Udinese. Ed invece da Brescia ad oggi la squadra ha ottenuto cinque punti in altrettante gare, facendo emergere i suoi limiti attuali. Limiti che erano da mettere in conto, per carità, considerando tutte le varie attenuanti del caso che anche oggi Daniele Pradè e Vincenzo Montella hanno ricordato ai microfoni nel post-partita di Cagliari.
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Centrocampo in difficoltà: tra Badelj e Pulgar uno è di troppo? E l’attacco…
Durante la sosta in casa viola si dovrà lavorare per continuare la crescita come gruppo iniziata a settembre
Bisogna, però, sottolineare che contro Nainggolan e compagni la squadra ha dimostrato una tenuta insufficiente del campo specie nella sua linea mediana, con un Pulgar non pervenuto ed un Badelj ancora una volta in grande difficoltà. Il problema è che lì nel mezzo alternative non ce ne sono, in più il cileno ex Bologna viene impiegato troppo spesso nell'arco delle partite in un ruolo non suo ed il play croato, tranne che a Milano con i rossoneri, ha sempre deluso. Siamo sicuri che i due insieme possano davvero giocare sempre e comunque? E menomale che c'è Castrovilli...
Capitolo attacco: Montella ha già detto (oggi a Dazn, rispondendo a precisa domanda dell'ex viola Massimo Gobbi) che al rientro di Ribery difficilmente si potrà giocare col francese, Chiesa, Vlahovic e Castrovilli tutti in campo, e che quindi uno è di troppo. Anche su questo si potrebbe aprire un bel dibattito, di certo c'è che la Fiorentina non può più permettersi prestazioni come quella di oggi. Primo obiettivo, allora: dimenticare Cagliari quanto prima e voltare pagina.
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