Al giornalista di Tuttosport Sandro Bocchio, autore (insieme a Giovanni Tosco) del “Dizionario Blucerchiato” (Bradipolibri Editore), abbiamo chiesto un parere sulla Sampdoria prossima avversaria della Fiorentina.
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Bocchio a VN: “Questa Samp con la sola logica dell’incasso”
“Montella? Rimettersi in gioco alla Samp è stata una mossa rischiosa”
Potrà più ripetersi un fenomeno come la Samp di Vialli e Mancini?
“Impossibile nel calcio italiano per come si è evoluto in questi anni. La realtà dei fatti è che dall’inizio del duemila lo scudetto è sull’asse Juventus – Milano. Il resto è tagliato fuori. Non è più possibile l’esperienza Samp o il Verona di Bagnoli. Perché il calcio italiano ha sfruttato i soldi dei diritti tv in maniera diversa rispetto all’estero. È finito il mecenatismo familiare dei Mantovani”.
Da lontano, come giudichi i Della Valle?
“Dall’esterno vedo freddezza. Secondo me oltre al mecenatismo familiare ci vuole anche il coinvolgimento. Gli ultimi esempi con un’identificazione forte sono Berlusconi, Agnelli e Moratti. A Firenze vedo una sorta di freddezza così c’è una sorta di allontanamento. Per come è concepito il calcio italiano ci vuole un’identificazione forte tra società e piazza. Come appunto era accaduto con Mantovani alla Samp. Ma lo stesso discorso era, con risultati calcistici minori, per Rozzi ad Ascoli e Anconetani a Pisa”.
Che ne pensi della Samp attuale?
“Indebolita dal mercato di gennaio per la cessione di Eder. Hai dato via Regini e Zukanovic e hai preso altri giocatori, ma non è la stessa cosa nonostante le prove di Quagliarella. I risultati lo dimostrano”.
Hai condiviso la scelta di Montella?
“Ha preso una squadra in corsa che non era la sua. Raramente ho visto operare bene a gennaio. Solo se hai un progetto preciso, come ha fatto il Carpi. Il criterio Samp è legato ai soldi. Quanto alla Fiorentina negli ultimi anni penso ai rapporti di Prandelli e Montella con la società finiti in quella maniera. Come ci fossero stati dei piccoli dispetti diventati grandi. Non so se Montella ha fatto bene a subentrare in corsa alla Samp, lui ha sempre costruito squadre in estate, tranne alla Roma quando fu promosso dal settore giovanile. Rimettersi in gioco alla Samp è stata una mossa rischiosa. Qui non c’è un piano industriale”.
Rimarrà Ferrero?
“Il fatto che Garrone gli abbia consegnato una società a costo zero e adesso stiano lavorando a incasso fa pensare. Ho l’impressione che l’anno scorso sia girato tutto per il verso giusto, ma quest’anno tra il ritorno di Cassano, la cessione di Eder, il non puntare più su Muriel si capisce solo che non c’è alcuna logica”.
Un pronostico per domani?
“Anche la Fiorentina non mi sembra messa benissimo ultimamente. Ma ha il dovere di sperare nel terzo posto come la Samp d’altro canto deve darsi una mossa. A naso direi Fiorentina”.
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