Considerando che negli ultimi giorni di mercato leggiamo molto di fair play finanziario anche tra i commenti dei nostri lettori, abbiamo pensato di riproporvi la nostra intervista del 9 di giugno poco dopo la presentazione di Pantaleo Corvino. Eccola qui sotto
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Bellinazzo (Sole24Ore) a VN: “Vi spiego il Fair Play Finanziario e la posizione della Fiorentina”
Vista l'attualità dell'argomento vi riproponiamo una nostra intervista con l'esperto de Il Sole 24ore
Negli ultimi giorni, dopo le parole del presidente Cognigni in occasione della presentazione del nuovo direttore generale dell'area tecnica Pantaleo Corvino, ha tenuto banco la questione relativa al Fair Play Finanziario, violanews.com ha contattato Marco Bellinazzo, noto giornalista de Il Sole 24 ore ed esperto di questioni economico finanziarie legate al mondo del calcio, per fare chiarezza sulla posizione della Fiorentina.
Salve Marco, innanzitutto ci può spiegare a grandi linee il funzionamento del Fair Play Finanziario?
"Il principio è molto semplice, la società deve spendere solo quello che incassa con una deviazione di perdite ritenute accettabili di 30 milioni. Nell'arco di un determinato periodo, indicato dalla UEFA in tre anni, quindi la società non deve aver subito perdite generali oltre ai 30 milioni".
Nell'ultimo periodo si è molto parlato della possibilità da parte della famiglia Della Valle di sponsorizzare la Fiorentina con un marchio di sua proprietà, come ad esempio la Tod's, aggirando così la norma del Fair Play Finanziario e andando ad attuare una sorta di ricapitalizzazione occulta, è una situazione possibile?
"Per quanto riguarda le sponsorizzazioni da parti correlate (sponsorizzazioni che arrivano da parti vicine al club) sono possibili ma limitate. L'esempio è quello che è accaduto al Psg: un ente del turismo del Qatar, vicino alla proprietà dei parigini, offriva 200 milioni annui, la Uefa è intervenuta per sanzionare questo tipo di interventi che potrebbero aggirare il divieto del proprietario del club di ricapitalizzare oltre le soglie ammesse. In quel caso allora la Uefa accusò il Paris Saint Germain chiedendo l'annullamento di queste sponsorizzazioni. Alla fine si è preferito un approccio più intermedio, strada che potrebbero percorrere i Della Valle con la Fiorentina: le sponsorizzazioni da parti correlate sono ammesse ma nei limiti del Fair Value, e cioè devono essere nella media con altre sponsorizzazioni, non di parti correlate, di altre società con un bacino di utenza simile. Se i Della Valle con una sponsorizzazione andassero oltre la media dei contratti tipici e di squadre con lo stesso bacino di utenza e quindi oltre il Fair Value, si potrebbe imputare al bilancio e considerare come elemento positivo in ottica Fair Play Finanziario solo la parte di sponsorizzazione al di sotto del Fair Value stesso".
Molti a Firenze inoltre si stanno chiedendo come sia possibile che nonostante le tante plusvalenze delle ultime sessioni di mercato la Fiorentina risulti a rischio per le norme del Fair Play Finanziario, come si spiega questa cosa?
"Nell'ultimo bilancio della Fiorentina è stata molto precisa nell'indicare quella che è la propria posizione nei confronti del Fair Play Finanziario, le indicazioni sono di sostanziale positività, c'è una tabella in cui viene indicato il fatto che la Fiorentina pur avendo perso molto è comunque di poco sotto la soglia dei 30 milioni. Ci sono una serie di costi e di ricavi che per la Uefa non sono ritenuti rilevanti appieno (costi per infrastrutture e i vivai), ragion per cui il bilancio va tarato. Sulla base del bilancio, la Fiorentina sarebbe nella soglia accettabile".
Prima di salutarla, dove crede che la società viola debba migliorare per aumentare i propri ricavi? Attraverso quali mosse la Fiorentina potrà - per citare il presidente Cognigni - "valorizzare il proprio brand"?
"Ci sono due mosse: una a lungo termine, e cioè quella dello Stadio, e su quello c'è molto da lavorare perché è fondamentale per le società nel calcio moderno. L'altra soluzione è la leva commerciale ed è molto variegata, ci sono molti strumenti come partnership macroregionali e strategie di marketing. Ad esempio la Fiorentina potrebbe cerare un collegamento tra i flussi turistici della città e gli eventi della squadra. Per questo però serve un collegamento con le agenzie turistiche ed uno stadio all'altezza. La Fiorentina ha ricavi troppo bassi, meno di 100 milioni di euro, oggi in Italia serve un fatturato di almeno 130-150 milioni. Se la Fiorentina vuole avere una squadra competitiva deve far crescere i suoi ricavi, sennò sarà sempre costretta a perdere i propri migliori giocatori".
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