German Pezzella e quella ventata di Zonda argentina che dalle parti del Franchi è sempre stata ossigeno da inspirare a pieni polmoni. Dopo El Cholito, ecco La Liebre (questo il suo soprannome in madrepatria). Per cercare di conoscere meglio il nuovo difensore della Fiorentina, Violanews.com ha scambiato due parole con il fratello Bruno (nella foto c'è anche la sorella, Barbara), anche lui calciatore. Centrocampista centrale, il classico volante, e dopo l'anno passato all'Akragas ripartirà ancora una volta dalla Sicilia, a Messina:
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B. Pezzella a VN: “Io, mio fratello ed il sogno italiano. German non sta nella pelle”. L’infanzia, Bati e Simeone…
Il commento dopo il trasferimento di German: "Una notizia incredibile, bellissima. Quando mi ha chiamato per dirmelo non ci credevo"
Ciao Bruno, ti chiedo innanzitutto un commento sul tuo passaggio al Messina. So che tornare a giocare in Italia era un tuo obiettivo. Nel nostro paese, poi, ritroverai German...
"Sì, volevo rimanere qua e il Messina mi ha dato questa opportunità. E' un club storico, sono felice di far parte di questo progetto e cercheremo di far tornare il Messina dove merita. Sono felice anche per German, che ora è qua vicino a me. Anche il suo sogno, come il mio, è sempre stato giocare in Italia. In famiglia sono tutti felici per noi".
Perché la scelta di accettare l'offerta del Messina e quali gli obiettivi stagionali?
"Ho finito l'anno all'Akragas, poi sono tornato in Argentina. Quando ho giocato contro il Messina nella passata stagione mi sono piaciute moltissimo sia la città che la squadra. Il progetto mi ha convinto subito. Lotteremo per salire, perché il Messina deve tornare ad essere protagonista. Il nostro è un gruppo splendido, con uno staff che lavora alla grande. Abbiamo tutto per crescere".
E invece come hai accolto la notizia del passaggio di tuo fratello alla Fiorentina?
"Una notizia incredibile, bellissima. Quando mi ha chiamato per dirmelo non ci credevo. In 2-3 giorni la trattativa è andata in porto e lui è arrivato in Italia. Come se non bastasse, lo fa pure in una squadra importante come la Fiorentina".
Cosa ti ha raccontato al telefono?
"E' molto felice, lo hanno accolto tutti molto bene. Dai compagni di squadra, fino allo staff e la dirigenza. Ha trovato una grande organizzazione. E' rimasto particolarmente impressionato dal centro sportivo. La città è bellissima, spero di venire a visitarla presto. Siamo cresciuti insieme e giocare in Italia è sempre stato il nostro sogno. Il massimo sarebbe riuscire a giocare insieme, nella solita squadra".
Credi che German si troverà bene a Firenze e nel calcio italiano?
"Per me sì. E' mio fratello e per questo lo considero il difensore più forte di tutti, ma al di là dell'affetto che ci lega sono sicuro che farà bene. Ha il calcio nel sangue e si toglierà delle grandi soddisfazioni alla Fiorentina. Tra poco inizia il campionato, anche se al momento non sa se riuscirà a scendere in campo a San Siro. Ha però voglia di giocare subito. Per quanto riguarda la lingua, lui capisce molto bene l'italiano. Per imparare a parlarlo lo aiuteranno i madrelingua spagnoli dello spogliatoio viola".
Hai un aneddoto risalente alla vostra infanzia da raccontarci?
"Quanto giocavamo a calcio vicino a casa i vicini si ritrovavano sempre con i vetri rotti (ride, ndr). A mia nonna abbiamo distrutto la casa, poverina. Da piccoli potevamo giocare in strada perché a quei tempi la nostra era una città piccola e tranquilla. Ricordo che nostra mamma ci doveva venire a prendere per farci mangiare, altrimenti saremmo rimasti fuori tutta la notte a giocare".
Siete tutti e due tifosi del River? German, tra l'altro, ha giocato con Giovanni Simeone proprio con la maglia dei Millonarios...
"Sì, siamo tutti tifosi del River in famiglia. Simeone è un grandissimo attaccante, molto forte. Gioca con la stessa voglia del padre, sempre a 1000 all'ora. German è felice di aver ritrovato a Firenze un amico come lui".
C'è un giocatore in particolare che ha accompagnato la vostra infanzia? Magari uno dei grandi argentini che ha fatto la storia della Fiorentina...
"Il mio punto di riferimento è Mascherano, mentre mio fratello è molto legato a Cavenaghi, con cui ha vinto molto nel River. Mio padre ci parlava sempre di Passarella, che è stato presidente e allenatore del River, anche se noi non lo abbiamo mai visto giocare dal vivo per una questione di età. Ancora oggi è un punto di riferimento per tutti i difensori argentini. Un altro idolo della nostra infanzia è stato Batistuta. Ci svegliavamo presto tutte le domeniche per vederlo giocare con la Fiorentina. Grazie a lui ancora oggi ci sono tanti tifosi viola nel nostro paese. E' un sogno pensare che German vestirà la sua stessa maglia".
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