Nella vita la ruota gira per tutti, ma nel calcio riesce a farlo ancora più velocemente. Passare dall'essere un idolo che corre dietro a un pallone a essere schiacciato dal peso dello stesso è un attimo e nel nostro campionato di esempi così ce n'è tanti. Gilardino, Matri, Borriello fino a Maxi Lopez o Amauri. Tanto oggetti di desiderio e follie qualche stagione fa, quanto scaricati di lusso oggi. I rispettivi club vorrebberlo piazzarli, ma...
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Un mercato di scarti di lusso
Un tempo punte di grido, adesso occasioni low cost (COMMENTA)
Che il problema sia loro o di un calcio italiano che stia cambiando, significa poco. La realtà è che nelle ultime stagioni il cartellino di diversi top player, per usare un termine di moda oggi, si è svalutato parecchio, tanto da trovare acquirenti con difficoltà. Ma non è solo questo. Si può parlare di sfortuna, scelte sbagliate, declino o quel che volete ma la verità è che oggi la figura del bomber in Italia sembra non essere più così necessaria ammaliati come siamo dal gioco di piccoletti del Barcellona.
Le scene di follia dei tifosi rossoneri o di quella della Fiorentina per l'acquisto di Alberto Gilardinosaranno solo un bel ricordo per l'attaccante biellese che a oggi gioca nel Genoa (e ha lottato fino all'ultimo per salvarsi) ma difficilmente sarà rossoblù a fine agosto visto anche l'arrivo di Ciro Immobile. Per lui però non ci sarà nessuna asta milionaria, anzi. Qualche offerente c'è, e ci mancherebbe altro, ma il pretendente principale è il Monaco di Ranieri... Ligue 2 in Francia. Strano, anzi stranissimo per uno che nel nuovo millennio è stato l'oggetto di contesa dei più grandi club italiani e d'Europa.
Gilardino però è in buona compagnia in tal senso. L'asta per Amauri nel 2008, vinta dalla Juventus per 23 milioni di euro, è un altro esempio di quanto una carriera possa arrivare all'apice e toccare il fondo nel giro di pochi mesi. Oggi l'italo-brasiliano, a proposito un altro segnale fu tutto il cinema per renderlo cittadino italiano per poi fargli fare una sola partita in Nazionale, è libero a parametro zero ma i top club lo evitano. Borriello è un altro esempio: da fenomeno da riportare a tutti i costi in rossonero quando vestiva la maglia del Genoa, a merce di scambio tra prestiti e comproprietà oggi. Così come Pazzini, pagato 18 milioni dall'Inter e finito ben presto nel dimenticatoio dello spogliatoio nerazzurro. Infine Maxi Lopez, esordio col botto a Catania e finale, o quasi, chiuso in un albergo di Milano in attesa di un 'no' di Tevez che gli potesse dare una chance al Milan: otto presenze, un gol e tanti saluti con l'invito a cercarsi un'altra squadra. Scarti di lusso, insomma, ma una cosa è certa: in Italia il bomber non tira più. (Sportmediaset.it)
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