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Tra tanti dubbi anche un attacco senza certezze

Da ormai due anni è sinonimo di precariato l’attacco della Fiorentina. Da alternative di discutibile livello, meglio non citare per non infierire e non mancare di rispetto a nessuno, a …

Redazione VN

Da ormai due anni è sinonimo di precariato l’attacco della Fiorentina. Da alternative di discutibile livello, meglio non citare per non infierire e non mancare di rispetto a nessuno, a ibridi che mal si accontentano di occupare la posizione che l’allenatore del momento chiedeva. Le ultime partite la prima punta fuori dal suo ruolo naturale è stato Cerci al cui ridosso è stato schierato un altro giocatore snaturato dalla sua zona di competenza, Olivera. La certezza per il decantato nuovo ciclo doveva essere Jovetic. Sì, doveva perché adesso sembra esserlo meno. Un’offerta allettante porterebbe il montenegrino lontano da Firenze.

Al momento in rosa come terminali offensivi oltre al fenomenale numero 8 ci sono Amauri, Ljajic, Cerci e Babacar. L’ex juventino Amauri percepisce uno stipendio elevato e non ha dimostrato molto oltre il gol che portò la vittoria a Milano. Calcolando il fattore anagrafico è probabile che lasci la comitiva. Il furioso Ljajic probabilmente subirà lo stesso trattamento di Delio Rossi e verrà mandato altrove per ricercare le sue fortune. Buone possibilità di permanenza le ha Cerci, talento a corrente alterna che tuttavia ha espresso determinazione e desiderio di mostrare tutte le sue capacità con la casacca viola. Il senegalese Babacar è rientrato anzitempo dall’avventura iberica che doveva farlo maturare: esperienza da giudicare fallita considerato che è stato rispedito al mittente per comportamenti poco professionali. Macìa, Guerini o chi per loro, quando verrà annunciato il chimerico DS, avrà molto lavoro da svolgere per curare la sindrome da attacco incompleto e talvolta inadeguato.

STEFANO ROSSI