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Seconda chance, chi la merita?

Da Viviano a Mati, da Cassani a Olivera: destini diversi (COMMENTA)

Redazione VN

In una Fiorentina che brilla e che ha saputo imporsi agli occhi dell'Italia calcistica per gioco e risultati, c'è anche qualche piccola-grande delusione. Una minoranza, ovviamente, in mezzo ad un gruppo plasmato quasi perfettamente da Montella e capace di esaltare le individualità di Borja Valero, Pizarro, Gonzalo Rodriguez, Jovetic, Toni, Cuadrado e tutti, tanti, gli altri. Ma non tutte le ciambelle possono riuscire con il buco e così anche in casa viola ci sono giocatori che non hanno reso quanto ci si aspettava e sui quali la Fiorentina dovrà fare, anzi sta già sicuramente facendo, una riflessione in vista della seconda parte di stagione. C'è chi va aspettato, sperando di poterlo rilanciare, e chi sembra ormai aver esaurito la sua avventura in maglia viola.

Nella prima categoria rientrano quasi "di diritto" coloro che sono arrivati in estate, e hanno avuto solo pochi mesi a disposizione. Non tutti hanno un adattamento flash come Roncaglia, Savic e i tantissimi altri viola arrivati dall'estero: il calcio italiano è invece pieno di esempi che hanno richiesto più tempo per poi riuscire ad esplodere. Spera di aggiungersi alla lista Mati Fernandez, che nonostante la fiducia di Montella (14 presenze su 18 partite), non è stato capace fin qui di far fruttare il suo talento, se non in rare occasioni. La Fiorentina pare intenzionata ad aspettarlo ancora nonostante le richieste non manchino (su tutte il River Plate), a meno che non arrivi un'offerta particolarmente convincente. Sorte simile, in circostanze molto diverse, attende Emiliano Viviano, che invece Firenze e la Fiorentina li conosceva benissimo, forse troppo. Il fattore sentimentale (e forse gli ultimi strascichi dell'infortunio di un anno fa) non l'hanno finora aiutato, tanto da farlo finire in panchina in favore di Neto: il portiere nato a Fiesole ha 5 mesi di tempo per riprendersi il posto e convincere la società a riscattarlo dal Palermo.

Non avrà altrettanta pazienza, invece, Francesco Della Rocca che tra infortuni e abbondanza nel ruolo non ha spazio in questa Fiorentina: a gennaio dovrebbe già salutare, forse in direzione Siena. Rischia un addio altrettanto rapido anche Cristian Llama, che pure era arrivato a Firenze su indicazione di Montella: nelle (pochissime) occasioni a sua disposizione non si è fatto trovare pronto e se arriveranno offerte Pradè è pronto a valutarle. Pressochè certo di cambiare aria è, invece, Ruben Olivera arrivato un anno fa dal Lecce e collezionista in viola di giornate di squalifica, un fuoriclasse nel rovinarsi con le sue mani: le chance per lui sono finite. Così come - probabilmente - la storia, ben più sobria, tra la Fiorentina e Mattia Cassani. In un anno e mezzo la sua parabola lo ha visto passare dalla nazionale, alla terza riserva per la fascia destra viola, dietro a Cuadrado e pure Romulo: lasciarsi sembra la cosa migliore per tutti. E Haris Seferovic? Montella ha fiducia nei suoi mezzi, ma non è ancora pronto per fare il titolare nella Fiorentina. Per lui, vista l'età (è un classe '92), la soluzione migliore potrebbe essere la via di mezzo: lasciare Firenze a gennaio, sperando di tornare un domani da protagonista.

SIMONE BARGELLINI

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