La scelta, non si può negare, è coraggiosa e forse azzardata: prendere una riserva di una squadra in fondo alla classifica come rinforzo utile nella rincorsa alla Champions League. E' ciò che sta pensando di fare la Fiorentina, il cui interesse per Marcelo Larrondo è assolutamente concreto e convinto. Sia chiaro, nessuno ritiene l'attaccante del Siena l'elemento in grado di far crescere il valore della squadra di Montella - sarebbe troppo -, ma l'argentino classe '88 viene considerato dall'entourage gigliato un giocatore potenzialmente utile alla causa, partendo naturalmente in seconda fila. C'è un piccolo retroscena vecchio ormai di qualche anno che aiuta a comprendere la stima del duo di mercato Pradè-Macia nei confronti di questo ragazzo nativo di Mendoza: nel 2008 sia l'allora diesse della Roma che l'osservatore del Liverpool avevano seguito da vicino le prestazioni dell'allora promessa del River Plate, rimanendo favorevolmente colpiti. Larrondo era considerato uno dei giovani con maggiori prospettive, ma alla fine il Siena riuscì a bruciare la concorrenza e ad assicurarselo. Soddisfazione che è andata via via scemando quando l'ariete sudamericano, dopo alcuni mesi convincenti tra Primavera e Prima Squadra, non è riuscito a fare il salto di qualità.
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Scommessa coraggiosa (ma non rischiosa)
Larrondo, la stima di Pradè e Macia e… poco da perdere (COMMENTA)
Oggi, oltre 4 anni dopo, Pradè e Macia sono ancora convinti delle qualità di Larrondo e che il giocatore, cambiando aria e ritrovando convinzione nei suoi mezzi, possa diventare un attaccante importante. Se siano lungimiranti o troppo ottimisti lo dirà il tempo, ma a confortarli c'è il fatto che l'operazione comporterebbe pochissimi rischi: un esborso contenuto (con poco più di 1 milione si dovrebbe prendere la comproprietà) e un ruolo senza responsabilità, appunto come attaccante di scorta. Se poi Larrondo stupirà tutti affermandosi in viola sarà stata una grande intuizione, in caso contrario arrivederci e grazie. Intanto il suo arrivo permetterà a Seferovic di andare a giocare altrove, in prestito, per fare esperienza e maturare, ma solo alla fine di gennaio quando nel frattempo starà per rientrare El Hamdaoui dalla Coppa d'Africa. O quando magari Montella avrà a disposizione un altro rinforzo dal mercato, in quel caso una punta in grado di fare la differenza: la Fiorentina e i suoi dirigenti ci proveranno fino alla fine, sapendo che non si vive di sole scommesse (anche se quelle estive sono state quasi tutte vincenti).
SIMONE BARGELLINI
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