E se provassimo a cambiare punto di vista? A mettere l’accento non più su ciò che allontana Vincenzo Montella dalla Fiorentina, ma su quello che ancora potrebbe unirli? Siamo poi davvero sicuri di sapere da quale parte finirebbe per pesare la bilancia? In fondo i risultati sul campo dicono che le tre stagioni passate a braccetto sono state da incorniciare per entrambi e che l’alchimia che si è creata con l’ambiente ha fatto invidia a tante piazze italiane. Sarà per questo che Vincenzo, anche nelle ultime ore, continua a ripetere agli amici che a Firenze si trova benissimo (ha tra l’altro da poco cambiato casa) e che quella con la società è solo (o quasi) una questione di chiarezza sugli obiettivi che dovranno essere calibrati sul valore di una squadra che si annuncia, tra l’altro, ringiovanita. Siamo certi allora che se Della Valle saprà accogliere una più che giustificata stanchezza emotiva, se toccherà i tasti giusti, il rapporto potrà continuare. In fondo la «dimensione» di Firenze è ancora la migliore per Montella, la più adatta per proporre calcio e crescere. In fondo, per la Fiorentina, resta lui il miglior timoniere per l’annunciata ripartenza. E allora? Provino a tendersi la mano. Difficile che, con un po’ di buona volontà, non finiscano per stringersela.
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Quella stretta di mano ancora possibile. Basta provarci
E se provassimo a cambiare punto di vista? Il commento di Ernesto Poesio del Corriere Fiorentino
Ernesto Poesio - Corriere Fiorentino
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