Quella strana storia tra Aquilani, Pradè e Macia

Un'idea, anzi, un sogno. E i sogni, si sa, sono difficilmente realizzabili. Quando accade, però, è gioia pura. Ecco, Alberto Aquilani in questo momento per la Fiorentina è sia un'idea che un sogno. Con i viola che sperano di riuscire dove lo scorso anno avevano fallito per un soffio. Ovvero nel portare a Firenze il centrocampista romano. Sapendo però che attualmente i numeri non ci sono e l'affare è complicatissimo.

Storia strana quella di Aquilani, Pradè e Macía. Nell'estate del 2009 il primo fu venduto dal secondo (che portò nelle casse della Roma oltre venti milioni di euro) e acquistato dal Liverpool anche grazie al terzo. Macía, oggi responsabile dell'area tecnica viola, lavorava allora per il club inglese. Ed è proprio il quinquennale stipulato tre anni fa con i reds l'ostacolo maggiore da superare adesso. Gli oltre 4,1 milioni netti all'anno fino al 2014 stabiliti dal contratto, non sono certo pareggiabili dalla Fiorentina. Che punterà piuttosto sulla voglia di riscatto unita a quella di tornare in Italia del calciatore e della sua famiglia. Spalmando eventualmente un ingaggio fuori dai vincoli gigliati in più anni. Scartata a priori invece l'ipotesi prestito. Dopo anni da girovago, il giocatore, in caso di partenza, accetterà soltanto un trasferimento a titolo definitivo. Ed è la soluzione per cui spinge anche lo stesso club inglese, stufo di prestare Aquilani in Italia e di doverne ri-trattare, ogni estate, la cessione. (...)

La Gazzetta dello Sport