Cetteo Di Mascio è stato il grande scopritore di Marco Verratti quando, giovanissimo, lo portò al Pescara. "Prima di venire qui, era andato in tre-quattro grandi squadre che ebbero remore di prenderlo. Io, con Andrea Iaconi, presi Verratti dall'Arabona, con Di Lello e Crisante. Riuscimmo a convincere i genitori, lui era innamorato della squadra del paese, è un ragazzo romantico; veniva da questi provini non positivi e lo convincemmo", confessa a Tuttomercatoweb.com.
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“Per Verratti i soldi non contano nulla”
Cetteo Di Mascio è stato il grande scopritore di Marco Verratti quando, giovanissimo, lo portò al Pescara. “Prima di venire qui, era andato in tre-quattro grandi squadre che ebbero remore …
Cosa lo convincerà a decidere il suo futuro, tra PSG e la corte dall'Italia?
"Per lui non è importante l'aspetto economico, ma l'ambiente ed il ruolo in campo. Verratti ha sempre giocato da centrocampista organizzatore, mai da dieci: non è stato trasformato da tizio o caio, nel nostro settore giovanile ha sempre giocato da organizzatore, a due o a tre".
L'importanza nel progetto, dunque.
"Se troverà una squadra che gli farà fare il Pirlo, il gioco che è in grado di svolgere, questo farà la differenza".
Lo vede felice al PSG?
"Credo che sia contento: ha 21 anni, a Parigi si è completato nella formazione, sia tecnicamente che a livello di contatto con grandi campioni e con un grande tecnico come Ancelotti".
Per questo rifiutò il Napoli di Mazzarri in passato.
"Esatto: non è andato a Napoli perché il sistema di gioco di Mazzarri non era congeniale alle sue caratteristiche. Benitez? Potrebbe, ma si esalterebbe di più in un centrocampo a tre come quello della Fiorentina. Io lo paragonavo a Pizarro anche da piccolo...".
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