Un talento cristallino e qualche promessa non mantenuta (per ora). Matias Fernandez detto Mati era considerato un fenomeno quando giocava nel Colo Colo, tanto da essere eletto "calciatore sudamericano dell'anno" nel 2006, a 20 anni. Poi l'approdo al Villarreal - che lo paga 9 milioni di euro - e qualche difficoltà ad ambientarsi ai ritmi del calcio europeo.
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Mati Fernandez, carriera e caratteristiche: SCHEDA
La carriera e le caratteristiche del giocatore cileno (VIDEO)
Nato a Buenos Aires (Argentina) il 15 maggio 1986, Matias Ariel Fernandez, si è trasferito in Cile all'età di 4 anni e ha pertanto doppio passaporto sudamericano, a cui va aggiunto quello spagnolo che gli permette di essere comunitario. E' il Colo Colo la sua prima squadra professionista, con l'esordio in prima squadra ad appena 17 anni. Tre stagioni ad alto livello in cui mostra le sue enormi doti tecniche, che attirano l'interesse di molti club europei. E' il Villarreal ad accaparrarselo (e con i sottomarini gialli affronterà anche la Fiorentina in Europa League) e dopo tre stagioni opache il passaggio allo Sporting Lisbona che punta al suo rilancio. Positive le tre stagioni in Portogallo, dove viene impiegato anche più indietro rispetto alle sue origini, sperimentando il ruolo di regista basso. Con la maglia della nazionale cilena vanta già una 50ina di presenze con 13 gol fatti, dopo aver completato la trafila di tutte le nazionali giovanili.
Sarà interessante capire dove Montella vorrà utilizzare Mati Fernandez nel suo 4-3-3 che non prevede trequartisti classici. Le caratteristiche e le esperienze maturate in carriera dal giocatore potrebbero far pensare al ruolo di attaccante esterno 'atipico', un po' quello che faceva Barrientos nel Catania. Ma attenzione anche all'impiego nella linea mediana perchè il tecnico viola predilige giocatori dai piedi buoni a centrocampo. Mati potrebbe quindi giocare anche da mezzala oppure - ipotesi affascinante - diventare un regista basso davanti alla difesa 'alla Lodi', per rimanere al paragone con l'ex squadra di Montella. A meno che alla fine non si opti per un cambio di modulo per favorire proprio il cileno in un 4-2-3-1 o in un 4-3-1-2.
SIMONE BARGELLINI
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