Antonio Conte non trascura nessuno. Vuole puntare su Giuseppe Rossi per l’attacco, questo è chiaro, e per questo collaborerà fianco a fianco con la Fiorentina. Seguirà le indicazioni di Montella, ha detto, per cercare di preservare al massimo uno dei talenti più puri del calcio italiano attorno al quale costruire la rinascita dell’Italia. Ma Pepito non è l’unico viola finito sotto la lente d’ingrandimento del selezionatore azzurro. C’è l’escluso dalla lista dei 23 di Cesare Prandelli per l’ultimo mondiale in Brasile, il capitano Manuel Pasqual, e c’è pure Alberto Aquilani, partito sì per Mangaratiba ma senza essere riuscito a collezionare nemmeno un minuto di gioco, costretto sempre a guardare i compagni dalla panchina. Non lo ha mai allenato, ma la sua poliedricità in mezzo al campo la conosce molto bene. Con tutti loro Conte ha scherzato, regalando battute e guardando da bordo campo anche parte dell’allenamento.
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Non solo Rossi: Bernardeschi vede azzurro
Il talento di Carrara intriga il nuovo commissario tecnico dell’Italia. Occhio anche a Pasqual e Aquilani…
Ad intrigare il neo ct, però, sono soprattutto i baby, a cominciare da Federico Bernardeschi, venti anni di Carrara. Cresciuto nel settore giovanile viola e già punto di riferimento di Di Biagio nella Under 21, il ragazzo prodigio si è messo in luce fin dalla scorsa stagione, tra assist e gol con il Crotone in Serie B. Nel pre-campionato, Montella lo ha messo alla prova convincendosi sempre di più a volerlo trattenere, anche in virtù dei tanti impegni stagionali della sua squadra. Contro l’Arezzo, amichevole in cui Bernardeschi ha messo a segno addirittura una tripletta in 45 minuti, ha dimostrato a tutti di essere a suo agio anche con la maglia viola, nonostante la serrata concorrenza là davanti. Conte lo ha subito segnato sulla lista delle promesse da non perdere di vista, da tenere costantemente sotto la lente per favorirne l’ingresso in pianta stabile nel team Italia.
Lavorerà a stretto contatto con i selezionatori delle giovanili azzurre anche per questo, con l’obiettivo di creare una linea di continuità tra le varie nazionali. Intriga poi anche Cristiano Piccini, ventidue anni, terzino rientrato dal prestito al Livorno - sette partite da titolare e tredici presenze subentrando dalla panchina - bravo pure lui a dimostrare un importante livello di maturazione, tanto da aver suscitato l’interesse del Real Betis che lo ha visto all’opera proprio nell’amichevole giocata lo scorso 11 agosto al Villamarin di Siviglia. Pradè e Macia, in accordo col tecnico, decideranno del suo futuro. Conte intanto non ha intenzione di perdere di vista i talenti viola.
La Nazione
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