Finalmente da titolare. Neto festeggia così il ventiquattresimo compleanno a Moena, tra gli applausi dei tifosi e del nuovo preparatore dei portieri Alejandro Lopez, già entusiasta del suo primo alunno. L'investitura più importante è arrivata però direttamente dal mister Montella: venti giorni di tempo per convincere tutti e prendersi la porta della Fiorentina.
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Neto, compleanno da titolare
Il brasiliano in ottima forma
Intanto a Moena il portiere brasiliano si è già preso la scena, rubandola a campioni come Mario Gomez e Pepito Rossi. Il Neto- show va in scena la mattina, da un lato Montella con centrocampisti e attaccanti a provare gli schemi, dall'altro Lopez a lavorare con i tre portieri. Lo sguardo dei 500 tifosi in tribuna è inizialmente tutto per Ljajic e compagni, veri e propri giocatori strappa-applausi, le parate e gli urli di Neto rubano però a sorpresa l'attenzione degli spettatori, velocissimi a prendere il telecomando e a cambiare canale. Parate e tuffi spettacolari, un chiaro segnale di «messaggio ricevuto» a Montella e a chi ha deciso di credere in lui. «Allora l'è bono», si sente dagli spalti. Neto para ed esegue gli esercizi al massimo dell'intensità, trascinando il giovane Lezzerini e il sempreverde Lupatelli. Parte anche la sfida tra il preparatore Lopez e i suoi studenti: due portieri contemporaneamente a parare, uno davanti all'altro e il mister che tira senza sosta dal limite dell'area. Il risultato è fortunatamente quello che dovrebbe essere, con tanti tiri parati (al grido di «mierda!» dell'iberico preparatore), seguiti da venti addominali di penitenza di Alejandro Lopez, per la gioia di giocatori e tifosi. Neto almeno dalle prime indicazioni pare aver recepito il messaggio e si gode un ritiro in cui per la prima volta da due anni e mezzo può allenarsi da titolare, una condizione psicologica di responsabilità e di infinito orgoglio. (...)
I compagni di squadra intanto lo hanno festeggiato dopo pranzo nella sede del ritiro, cori di auguri e brindisi, rigorosamente con l'acqua. Mentre riceve gli applausi Neto pensa alla sua grande chance, un'ultima chiamata alla quale deve rispondere velocemente, confermando la fiducia di Montella e le speranze dei tifosi. In caso contrario la «chiamata persa» costringerebbe la società a cercare sul mercato un'alternativa valida. Per il brasiliano a quel punto potrebbe esserci un prestito in serie A (ha già avuto delle richieste in Italia) oppure un ritorno in patria. Venti giorni per dimostrare il proprio valore e prendersi la porta viola.
Corriere Fiorentino
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