calciomercato

Lampard e la passione degli inglesi per Firenze

Frank Lampard non è certo il primo personaggio d’oltremanica a rimanere stregato dalla nostra città. Dal 1700 al 1900 moltissimi suoi connazionali scelsero Firenze come sede artistica, mondana e culturale. …

Redazione VN

Frank Lampard non è certo il primo personaggio d'oltremanica a rimanere stregato dalla nostra città. Dal 1700 al 1900 moltissimi suoi connazionali scelsero Firenze come sede artistica, mondana e culturale. A partire dalla storia di Villa Medici a Fiesole, che fu acquistata nel 1772 da Lady Orford, cognata del nobile e scrittore Horace Walpole, e che in seguito fu residenza dell'artista William Blundell Spence e della moglie dell'artista Geoffrey Scott, l'intero lungo periodo conta moltissimi anglosassoni che fecero del capoluogo toscano il loro centro di ritrovo. Sir Horace Mann, imparentato anch'egli con Horace Walpole, ricoprì molti incarichi politici a Firenze, e durante il suo soggiorno si fece conoscere per i ricevimenti mondani, cui partecipavano letterati e pittori. Il parco delle Cascine inoltre ispirò ai primi dell'800 il poeta Percival B. Shelley, che gli dedicò "L'Ode al vento occidentale". Per Robert ed Elisabeth Barret Browning invece, Firenze rappresentò la meta di fuga dal possessivo padre di lei. I due poeti crearono un salotto letterario e vissero il loro amore travolgente tra le mura fiorentine. Infine, nel novecento, la villa dell'Ombrellino, di proprietà di Alice Keppel, favorita di re Edoardo VII e in seguito passato alla figlia Violet (Violet...Viola, anche questo un segno?), fu un luogo di soggiorno e di lavoro di moltissimi personaggi illustri, dalla poetessa Edith Sitwell alla scrittrice Rebecca West a Winston Churchill. Un amore, quello tra Firenze e gli inglesi, che dura da secoli. Avete mai provato a mostrare a un britannico la città dall'alto? Con sguardo trasognato e sopracciglia alzate per l'incredulità, si produrrà in un "Oh my God!" di meraviglia e sorpresa.  Speriamo quindi che prima o poi anche Frank Lampard si lasci sedurre da Firenze. Il problema dell'ingaggio esiste, ma si può facilmente superare quello della scelta di una squadra non particolarmente blasonata. Potrebbe essere una scommessa, alla fine della sua carriera: in fin dei conti quando arrivò al Chelsea nel 2001 i Blues avevano vinto un solo campionato e due Coppe delle Coppe. Ci credette allora, in un progetto che pareva folle, perché non credere in un nuovo progetto per terminare la carriera in una squadra cui regalare esperienza e classe, in una bellissima città, percorrendo le vie dei suoi illustri connazionali?