La Nazione analizza le parole di Daniele Pradè, che ha gettato acqua sul fuoco a proposito di possibili operazioni di mercato (LEGGI):
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La Nazione: Pradè e quelle dichiarazioni strategiche
Una punta sì, ma solo se fa la differenza. Sogno Di Natale, Rossi si allontana
Dichiarazioni strategiche, ad uso e consumo degli operatori di mercato, ma solo in parte. Nel senso che i dirigenti sarebbero disposti a fare un sacrificio solo in casi eccezionali, che soddisfino al 100% i desideri di Montella. Esempio: se Di Natale fosse disposto a lasciare Udine e l’Udinese fosse disposta a lasciarlo andare, la Fiorentina non si tirerebbe indietro. Perchè il tecnico viola si fida ciecamente di lui, lo conosce bene fin dai tempi di Empoli, perché è l’attaccante italiano che negli ultimi due anni ha segnato di più e con lui la Fiorentina, così com’è strutturata, potrebbe allargare il ventaglio delle sue ambizioni in Italia e in Europa. Se invece l’operazione risulterà impossibile, la Fiorentina non ha intenzione di avventurarsi su terreni altrettanto impegnativi (Giuseppe Rossi, tanto per dirne uno) perché non lo ritiene necessario e visto che finora sono già 15 i giocatori che hanno segnato al massimo si muoverà se capita una grande occasione, un altro attaccante giovane, che costa il giusto e da capitalizzare per il futuro. Al momento, dunque, l’unico interesse dichiarato riguarda il centrocampo con la corsa contro il tempo per avere subito l’uruguagio Matias Vecino, in attesa di passaporto comunitario.
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