Avete presente il Fado? Quel ritmo lento, malinconico, eppure dolce. Ecco. Diciamo che l’andamento della vicenda Paulo Sousa è più o meno così. Del resto, anche da giocatore, colui che sta per diventare il nuovo allenatore della Fiorentina aveva queste qualità. Passo felpato, di certo non “eccitante”, ma sapeva usare il cervello (oltre ai piedi) come pochi e spesso, alla fine, l’azione andava come voleva lui.
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La Fiesole infuriata e la vicenda Sousa a ritmo di Fado
L’articolo di Repubblica e una scelta della Fiorentina che viene portata avanti
Traduzione: perché arrivi la firma sul contratto (biennale) che lo legherà ai Della Valle servirà ancora un po’ di pazienza, ma alla fine non dovrebbero esserci problemi. Ieri infatti l’ex centrocampista della Juventus ha avuto un lungo incontro con i dirigenti del Basilea (al quale era legato da un altro anno di contratto) con l’obiettivo di ottenere il via libera. Missione compiuta, con un “ma”. Prima che lo “svincolo” sia formalizzato bisognerà aspettare che il club svizzero trovi (e ufficializzi) il suo nuovo allenatore. E indovinate chi è il candidato forte? Roberto Donadoni. Colui che, fino a poche ore fa, contendeva allo stesso Paulo Sousa la panchina della Fiorentina. Un caso? Probabilmente no. Per farla breve: ancora un paio di giorni, poi tutte le pedine andranno a dama. Il Basilea metterà sotto il contratto il suo mister, e i viola potranno ufficializzare il portoghese. Il passo più importante comunque è stato fatto, nel senso che la Fiorentina adesso sa che gli svizzeri (seppur infastiditi) non si metteranno di traverso.
Con buona pace di chi, nella giornata di ieri, ha manifestato tutto il suo malumore per il prossimo arrivo di Sousa. Alcune scritte, apparse in mattinata, che parlavano abbastanza chiaro. Una è apparsa sul muro adiacente al Bar Marisa. “Sousa gobbo di m...”, firmato 1926. E poi ancora. “Sousa benvenuto all’inferno”, sempre con la sigla 1926. Si tratta, sostanzialmente, delle stesse persone (i non tesserati) che avevano scritto (trovando l’approvazione in tutta la Curva Fiesole) il comunicato nel quale si chiedevano le dimissioni di Mario Cognigni. «Se ho visto le scritte? Si, ma non mi in-teressano » ha risposto proprio il presidente esecutivo della Fiorentina. Più soft, il commento del direttore generale Andrea Rogg. «Capisco il fastidio per il passato juventino, ma lo stesso Sousa ha dato alla Juve uno dei più grandi dispiaceri della loro storia». Il riferimento è alla finale Champions del ‘97 che il portoghese (col Dortmund) vinse proprio contro la Vecchia Signora. E poi poco cambia. Scritte o non scritte. Quella è la scelta, e quella viene portata avanti.
la Repubblica
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