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Jovetic al City: una trama perfetta

Le tappe di un addio che da doloroso è diventato un capolavoro (COMMENTA)

Redazione VN

C’è stato da soffrire, da attendere, da arrabbiarsi e da temere, ma alla fine la vicenda Stevan Jovetic si è chiusa nel migliore dei modi possibili, con la Fiorentina che intasca quanto voleva e manda il giocatore all’estero, proprio dove voleva. Una trama perfetta, piena di colpi di scena e momenti di tensione. Protagonista principale è stato proprio il montenegrino, che ha un merito indiscusso nel lieto fine: è riuscito a farsi voler male. Se un anno fa la cessione di Jojo avrebbe suscitato clamore e indignazione, oggi l’addio del numero 8 viola è stato vissuto come una liberazione, se non proprio con indifferenze, come quella che ha accolto proprio l’ex Partizan alle visite mediche da Fanfani pochi giorni. Il montenegrino arriva in piazza Indipendenza mentre tutti i tifosi sono lì ad aspettare Gomez. Un paio di insulti, ma niente di più per l’ex beniamino del Franchi.

Il motivo di questa disaffezione? Un finale di stagione deludente, ma soprattutto le parole dello stesso Jovetic, che dichiarando il suo amore alla Juventus è riuscito nell’impresa di far schierare in maniera quasi unanime i suoi tifosi in favore della cessione del proprio capocannoniere (“anche alla Juve“, rilanciavano i più estremisti). Un ruolo fondamentale, specialmente all’inizio, ce l’ha avuto anche il suo invadente procuratore, quel Fali Ramadani che Firenze ha imparato a conoscere fin troppo. Ma col tempo l’agente di Jovetic ha avuto uno spazio sempre minore nella vicenda, complici altri protagonisti che hanno preso il sopravvento. La Juventus, con il dg Marotta in prima fila, e la società viola, con Pradè. La storia è andata avanti per due mesi fra offerte, rifiuti, battute e provocazioni. Prima le proposte al ribasso dei bianconeri, che provavano a far leva sulla volontà di Jojo, poi il bluff nel tentativo di impaurire e provocare: “Jovetic non ci interessa più, ma se arrivasse in prestito gratuito…”, disse Marotta, magari sperando in un ulteriore sconto visto lo stallo di Mario Gomez in casa viola. “Io con lui non ci parlo”, risponde deciso Pradè il giorno dopo, facendo esplodere i tifosi come se il ds avesse segnato un gol alla Juve sul campo da gioco.

E così tutto fila liscio, con il giocatore indesiderato che finisce lontano dagli occhi e dal cuore, senza alcun dolore per il tifoso ormai disaffezionato al montenegrino, ma che può ancora prendersi qualche ulteriore soddisfazione. Non solo perché con quei30 milionila Fiorentina si è già ampiamente cautelata con Gomez ed Ilicic, ma anche per ciò che traspare dalle parole di Conte di settimana scorsa: “Jovetic ha un prezzo elevato, giustificato dal suo talento, è un top player che può migliorare. Il suo prezzo in futuro potrebbe anche essere più alto”. Insomma, il tecnico della Juve lo voleva Jovetic, eccome se lo voleva. Ma tutto è bene quel che finisce bene.

FRANCESCO CIANFANELLI

twitter @FCianfanelli