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Gallovich su Schone: “Non è l’investimento giusto per la Fiorentina. Sarebbe un riempitivo”

L'agente di mercato parla di Lass Schone, accostato in questi giorni alla Fiorentina

Redazione VN

Tra i giocatori accostati di recente alla Fiorentina c'è Lass Schone dell'Ajax. L'agente Ippolito Gallovich, ex procuratore, tra l'altro, di Jorgensen, ne ha parlato così a calciomercato.com:

"È un calciatore che può essere utile perché ha delle qualità tecniche, è un uomo d’ordine, facendo le debite proporzioni è simile a Verratti; una volta faceva il trequartista, ora ha arretrato invece la sua posizione. Non è rapidissimo ma in fase di costruzione non è male, non so però se il centrocampo della Fiorentina ha bisogno di questo tipo di elemento. Sarebbe più un riempitivo della rosa, non un titolarissimo, magari utile all’occorrenza. Obiettivamente credo che l’interesse sia nato perché il giocatore va a scadenza di contratto, se si trattasse di andare a fare un investimento opterei per altri nomi”.

Ha comunque una certa esperienza a livello internazionale…

“Non è certamente un uomo che fa gol, anche in nazionale credo sia stato 2-3 volte titolare su una trentina di presenze. E’ un giocatore che in una rosa di 25 giocatori ci può stare ma non è il perno su cui puntare per fare un campionato ad alto livello. Un conto è giocare l’Eredivisie, un altro conto è la serie A”.

Sarebbe quindi una scommessa per la Fiorentina?

“Già in passato era stato vicino all’addio all’Ajax e mentre attendeva di rinnovare il contratto ci furono degli interessamenti, per il resto non ha mai avuto grandi richieste. Adesso le squadre cercano anche delle occasioni e comunque quando porti a casa un danese non si sbagli mai, spesso costano poco e non fanno confusione”.

Parlava di altri nomi su cui puntare, per esempio?

“In questo caso non posso che parlare di Kasper Dolberg, lui è veramente un talento da prendere subito. Gioca anche lui nell’Ajax, è un classe ’97, nato per altro lo stesso giorno di Jorgensen e penso che varrebbe la pena di un investimento. Purtroppo le squadre italiane non colgono queste occasioni né in prima, né in seconda battuta; l’Ajax invece ha il coraggio di andare a prendere questi calciatori a 16-17 anni, anche per 1-2 milioni di euro. Ha fatto la stessa cosa con Eirksen e Fischer per esempio e poi ne ha raccolto i frutti. Loro hanno un osservatore fisso che va vedere un po’ tutti gli allenamenti in Danimarca, il Liverpool ha i suoi scout, lo United e le tedesche idem. Le società italiane invece si tirano indietro quando si vedono chiedere tanti soldi per ragazzini ancora non maggiorenni, bisognerebbe avere il coraggio di spenderli invece perché poi gli investimenti vengono ripagati”.