Questa volta la sfida sarà più tosta. In fondo, un anno fa, la gente chiedeva solo un po’ di calcio. Assetato come chi ha attraversato il deserto, al tifoso bastava una bottiglia d’acqua. Niente di più. Poi è successo quello che è successo. La Fiorentina ha preso in contropiede tutti afferrando il premio dedicato al calcio più bello. Una soddisfazione, insieme al ritorno in Europa. Ma adesso la storia è un’altra. Il livello uno è superato e nella nuova schermata tutto diventa più eccitante ma anche più complicato: perché sorprendere è una cosa, confermarsi e fare un passo in più decisamente un’altra. Basterebbero solo le pressioni mediatiche per capire che il gioco si fa duro. Prima tanti complimenti, certo, ma intanto la torta se la spartivano gli altri. Stavolta, invece, l’obiettivo dichiarato è entrare sul serio nel giro delle grandi. Cioè in zona Champions. (...)
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Fiorentina, una stagione da grande
L’articolo di Benedetto Ferrara su Repubblica
Se pensiamo che le novità si chiamano Rossi e Gomez non c’è molto da aggiungere. Per non dire delle alternative tattiche in attacco: con tutti quei fantasisti ed esterni offensivi pronti a costruire variazioni di gioco. (...) Diversa la questione centrocampo, dove il tema del vice Pizarro è cosa seria, visto che il gioco della Fiorentina gira tutto intorno a lui. In più conterà molto la conferma di quel meraviglioso giocatore chiamato Borja Valero. Un anno fa lo spagnolo non ha sbagliato una partita. Sacrificio e fantasia, la sua coerenza sarà fondamentale. (...) E tra i pali qualcosa andrà fatto. Perché al di là del valore tecnico di Neto (se ci si crede meglio non bruciarlo), affidare alle sue mani questa stagione carica di ambizioni e possibili tensioni non sembra proprio il caso. Molto dipenderà dal futuro di Ljajic. Se parte lui arriveranno i soldi per un gran portiere e un centrocampista, altrimenti ci si potrebbe arrangiare. (...)
Al momento quello della Fiorentina sembra un mercato molto ambizioso ma forse non completo. Potrebbe non essere finito, però. Ma prima c’è Zurigo. Il resto si vedrà poi, come è giusto che sia. Quello che conta è pensare in grande senza perdere entusiasmo e umiltà. E’ una sfida anche questa. E non sarà uno scherzo.
Benedetto Ferrara - la Repubblica
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