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E per il successore sarà decisivo il Jobs Act: l’articolo di Ferrara

Sarri piace ma ha chiesto di poter allenare con la tuta dell’Empoli, con la quale va anche a dormire

Redazione VN

L’appuntamento è fissato dallo Scheggi la prossima settimana. Lì i dirigenti della Fiorentina incontreranno Montella per discutere dei programmi sul futuro e, soprattutto, decidere se proseguire insieme oppure chiuderla qui. Le richieste del tecnico sono chiare: tanto per cominciare una schacciatina crudo e crema di funghi, la conferma di Rosi (straordinaria la sua stagione) e il ritorno di Iakovenko e signora. Cognigni sembra disposto a trattare, ma solo se la schiacciatina la paga Pradè, che a sua volta pare si sia accorto che Macìa e Wolski gli hanno lasciato dallo Scheggi un conto di 234 euro e cinquanta.

E mentre tutti si chiedono chi pagherà la schiacciatina, spuntano i nomi per la successione alla panchina della Fiorentina. I candidati sono circa 528: si va da Guardiola a Sonetti. Il primo ci sta pensando, l’altro prende tempo e chiede garanzie sul progetto. Il che ha indotto la società a valutare le alternative: Donadoni piace, ma la sua allegria contagiosa potrebbe turbare il gruppo. Su di lui c’è anche l’interesse del Pacha di Ibiza e del Gardaland. Di Francesco è una ipotesi attendibile: cresciuto con Montella, amico di Montella, gioca più o meno come Montella. Quindi, alla fine, tanto vale tenere Montella.Sarri piace, ma ha chiesto di poter allenare con la tuta dell’Empoli, con la quale va anche a dormire. Dal punto di vista dell’immagine fa più bottegone della calzatura che gruppo Tod’s. Maran è un candidato: ha già le chiavi dell monolocale di El Hamdaoui in via Rocca Tedalada e, grazie ai nuovi contratti del jobs act, lavora gratis per fare curriculum. L’unico problema è che nessuno ha il suo numero di telefono. Poi c’è Spalletti, il vero sogno dei tifosi.

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