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Da Babacar a Bernardeschi: la Fiorentina dei nuovi ye-ye

Nel gruppo anche Piccini che sogna di rimanere a Firenze: ecco i gioielli della Fiorentina

Redazione VN

Più di 40 anni fa la Fiorentina ye-ye stupì l’Italia e festeggiò lo scudetto coi suoi Chiarugi, Ferrante, Merlo e Superchi, tutti maturati nel settore giovanile viola grazie alla regia dell’inimitabile Egisto Pandolfini. Poi venne il tempo di Antognoni, quello dei Caso, Di Gennaro, Orlandini, Galli e Carobbi, pure loro nati viola e diventati grandi con quella maglia addosso. Gli anni ‘90 invece furono quelli di Flachi, del giovane Malusci, Amoroso e Cristiano Zanetti, seguiti a ruota dai vari Moretti e Palombo, gli ultimi gioielli di un settore giovanile storico come quello della Fiorentina.

Il fallimento azzerò tutto, l’era Corvino servì invece per vincere un paio di coppe Primavera e lo scudetto Allievi, ma in serie A si videro solo il minorenne Babacar e Camporese. Il gol lampo in Europa League di Ryder Matos di qualche mese fa ha riaperto le pagine di un libro impolverato dal tempo, ma gli scatti di Piccini, i gol dello stesso «Baba» e le giocate di Bernardeschi sembrano fotografie perfette per far rivivere i fasti del passato. Se la Fiorentina B ha vinto e convinto a Siviglia infatti, è stato soprattutto merito dei giovani viola, motivati, maturati e sempre più convincenti.

Piccini contro il Real Betis è stato il migliore in campo. La sua dote principale è la corsa e anche per questo il 3-5-2 è sempre stato il suo modulo preferito: nella difesa a quattro invece si è trovato a meraviglia, tanto da risultare assist-man decisivo per la rete di Vargas. Dopo l’esperienza a Livorno insomma, il 22enne che i viola scovarono nello Sporting Arno, sembra esser pronto per il grande salto. In B almeno tre squadre sarebbero pronte a prenderlo subito, lui però sogna la conferma con Borja e compagni e una scelta definitiva sarà fatta dopo le ultime amichevoli.

Khouma El Babacar invece resterà di sicuro. Il senegalese dopo il girovagare a Padova, Santander e Modena sembra diventato maturo e sicuro di sé. In questo precampionato ha stupito per la dedizione in allenamento e le qualità tecniche, per altro a Firenze già conosciute dai tempi in cui Prandelli parlava di «potenzialità illimitate». Novellino l’anno scorso ci ha dormito anche insieme, perché l’allenatore modenese aveva capito che senza i gol di «Baba» i play-off sarebbero rimasti un miraggio. Le nottate in discoteca, i ritardi agli allenamenti e le bravate degli anni scorsi sembrano sparite e anche per questo Montella si è convinto di tenere lui anziché Rebic: l’Europa League sarà la sua vetrina, ma se riuscirà a farsi apprezzare anche entrano a partita in corso, Babacar potrebbe davvero consacrarsi terza punta viola.

Il più impaziente infine è anche il gioiello più luminoso. Federico Bernardeschi arriva da una stagione fantastica nella quale ha anche coronato il sogno della convocazione azzurra. Montella lo ha seguito passo dopo passo e fin da Moena lo ha fatto giocare in coppia con Gomez, convinto che questo mancino di Carrara possa sfondare anche in una squadra ambiziosa come la sua. Federico però ha fretta e dopo aver detto «o gioco o preferisco andarmene», ieri dal ritiro dell’Under21 ha ribadito il concetto, anche se con toni più lievi: «Resterò alla Fiorentina al 90%, non dico 100% perché nel calcio non si sa mai». (...)

Corriere Fiorentino