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Cyril Théréau, l’anti-Messi scoperto per caso

Il ritratto dell’attaccante che ha conquistato Montella

Redazione VN

Difficile avere piedi e testa privi di talento se un intenditore come Sartori si scomoda per te. Eppure nasce quasi per caso la storia d'amore tra l'Italia e Cyril Théréau, ragazzone francese dal tatuaggio facile, cresta audace e carattere generoso. Lui forse neanche lo sapeva che nel 2009 gli osservatori del Chievo erano giunti in quel di Charleroi, città del Belgio poco più piccola di Firenze, a caccia di talenti. Anzi, di uno in particolare, il carneade Adlen Guedioura. Poca roba a dire il vero. Se ne accorgono presto anche gli 007 clivensi, ai quali però non sfugge quel rifinitore atipico che nonostante le lunghe leve riesce a muoversi con classe e disinvoltura su tutto il fronte offensivo, tanto che Sartori decide di puntare ad occhi chiusi su di lui portandolo l'estate dell'anno successivo a Verona.

La prima stagione è di ambientamento, qualche stento fisiologico che però non intacca la tenacia di Cyril, amante delle sfide e anche per questo giramondo del pallone che tra alti e bassi vanta già esperienze in Francia, Romania (dove con la maglia della Steaua assaggia anche la Champions) e Belgio. E infatti l'anno successivo, sempre con la maglia del Chievo, arrivano le prime gioie e le prime reti pesanti. Un'affermazione però che non si trasforma in esplosione per quello che forse è il suo vero tallone d'Achille, la discontinuità. A volte finisce per perdersi in un bicchiere d'acqua come un poeta maledetto farebbe in uno d'assenzio.

Nonostante questo gli attestati di stima degli addetti ai lavori non tardano ad arrivare, tra questi anche quello di Vincenzo Montella. A dirla tutta gli apprezzamenti durante la conferenza stampa pre Chievo-Fiorentina (proprio Théréau firmerà il momentaneo vantaggio clivense) dell'ottobre scorso sono molto più di un semplice attestato di stima per un tipo discreto e abbottonato sul mercato come il tecnico viola. Pradè non se lo lascia ripetere due volte e, sulle orme del suo predecessore Corvino che già aveva cercato Théréau ai tempi di Bucarest, parte subito all'assalto. A novembre è addirittura il diretto interessato a rendere pubbliche le attenzioni viola: "La Fiorentina ha mostrato il suo interesse nei miei confronti e ha contattato il mio agente per avere delle informazioni sulla mia situazione".

Il Chievo però non ci sta, la salvezza è più importante del mercato e Corini non può proprio fare a meno del suo elemento dal maggior tasso tecnico in squadra. L'affare probabilmente è solo rimandato a giugno ed è curioso immaginare che tra le prime posizioni nella lista dei desideri dell'artefice della Fiorentina in salsa blaugrana ci sia, per l'attacco, un giocatore dalle caratteristiche di Théréau. Una sorta di anti-Messi d'oltralpe capace di dimostrare al mondo intero che si può essere buoni trequartisti anche se alti 191 centimetri. Una vera e propria scommessa che in Fiorentina sono pronti a fare.

ALESSIO CROCIANI