Guillermo sorride meno, è vero che i soldi portano pensieri. Sono ammainate anche le treccine, che penzolano e non ondeggiano quando Cuadrado sgomma rapido sulla Smart all’uscita del centro sportivo, ignorando sguardi e richieste. L’allegria ha lasciato il posto alla consapevolezza, ogni battuta potrebbe essere polvere da sparo. JC11 è di fronte al bivio della sua vita professionale: Firenze capirà? E, soprattutto, il cassiere viola rinuncerà a una parte dei guadagni previsti? Tendiamo a escludere entrambe le possibilità. Firenze non capirà e il cassiere (Cognigni) farà il suo mestiere fino in fondo: come si traduce in spagnolo «40 milioni da pagare sull’unghia»?
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Cuadrado, ultimi slalom. Il colombiano sorride meno
Guillermo sorride meno, è vero che i soldi portano pensieri. Sono ammainate anche le treccine, che penzolano e non ondeggiano quando Cuadrado sgomma rapido sulla Smart all’uscita del centro sportivo, ignorando …
Arrivato in prestito come uno scarto dell’Udinese, in due anni JC11 è riuscito a scoprire in se stesso qualità assolutamente eccezionali: merito suo e dell’organizzazione che la Fiorentina gli ha messo a disposizione. Fatto sta che ora — lo ammettono tutti i protagonisti, a cominciare da Della Valle — è difficile trattenere a Firenze un giocatore di questo livello, che ha trascorso buona parte delle sue vacanze al telefono con il procuratore e la Fiorentina per trovare un compromesso accettabile tra ambizioni personali e risarcimento economico per la società viola.
Da tempo l’intenzione sembrava chiara e perfino comprensibile di fronte all’opzione di giocare nel Barcellona. Perché, allora, rimandare tutto all’incontro di venerdì con ADV, se il finale sembrava già scritto? Era necessario un atto di trasparenza — il colloquio, la richiesta esplicita del giocatore di andarsene in caso di maxi opportunità , la comunicazione pubblica dei fatti — per redistribuire le responsabilità e codificare i ruoli. Giocare con i sentimenti è sempre rischioso e l’aggettivo «irrinunciabile» unito alla parola «offerta» apre un’autostrada in uscita tra le macerie del calcio italiano rassegnato a perdere i più forti. Vale anche per la Fiorentina, se il paragone è un top club. E’ difficile per qualsiasi società ammettere che un campione vuole andarsene altrove per migliorare la propria carriera, figuriamoci per una società che in passato (con Toni, Mutu, Jovetic) aveva cercato di contrastare le leggi del calcio.
I tempi sono cambiati e molto probabilmente i comportamenti del passato — 45 milioni non incassati per le mancate cessioni di Toni e Mutu — hanno fatto scricchiolare qualche barriera all’interno della Fiorentina. Per Cuadrado sembra ormai questione di tempo: le sue treccine resteranno ammainate fino all’offerta decisiva del Barcellona o di chi potrà offrire almeno 40 milioni: e il malcontento di una parte dei tifosi si scontra con la speranza di altri, perché magari la squadra sarà più forte se grazie a JC11 arriveranno due rinforzi di alto livello a centrocampo e sulla fascia.
Nessuna controprova per ora. Solo la certezza di aver perso uno dei sorrisi migliori fra i giocatori viola, di solito molto presi nel ruolo e incapaci di comunicare la gioia di chi fa un mestiere divertente.
La Nazione
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