Il suo nome non passa mai di moda, ma anzi, più passano i giorni e più Francesco Lodi sembra vicino a vestire la maglia della Fiorentina. Per il Genoa ormai è un lusso, un giocatore fuori dai piani tecnici di Gasperini mentre per la Fiorentina è l'identikit del giocatore dal rendimento garantito a prezzi contenuti. Francesco Lodi nasce a Napoli, ultimo di otto figli il 23 marzo 1984 e cresce calcisticamente nell’US San Nicola, squadra che ha dato i natali calcistici al tecnico viola Vincenzo Montella e il suo collaboratore Nicola Caccia, nonché al bomber dell’Udinese Totò Di Natale. Esattamente come loro finisce giovanissimo a Empoli, dove si fa tutta la trafila delle giovanili prima di esordire giovanissimo in prima squadra a sedici anni e mezzo in Serie B. A lanciarlo nel calcio che conta è Silvio Baldini, che ne intravede le sue doti di trequartista abbinate a un sinistro delicato e terribilmente preciso. Nel 2001 viene inserito da Don Balon nella lista dei migliori prospetti mondiali, ma quel fisico longilineo poco si adatta a un ruolo dove rapidità e spunto nel breve la fanno da padrona. L’esordio in Serie A nella stagione 2003/’04, poi una breve parentesi a Vicenza in B e ancora Empoli: una promozione da protagonista (6 gol in 27 presenza) seguita da un’annata anonima in A.
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SCHEDA&VIDEO Ecco chi è Francesco Lodi, obiettivo viola
Sinistro sopraffino e un passato da trequartista (COMMENTA)
Il rischio di rimanere nel limbo dei giocatori “talentuosi ma inespressi” è tanto, e Lodi decide di giocarsi le sue carte a Frosinone, dove rimane due anni e stupisce tutti con le sue formidabili punizioni da lontano. 20 gol nella sua seconda annata in Ciociaria sono il biglietto da visita che gli consente di tornare in Serie A. Su di lui scommette l’Udinese di Pasquale Marino, ma alla sua prima vera stagione nella massima serie stecca nuovamente, 1 solo gol e tante insufficienze in 19 presenze. I friulani non lo riscattano e torna dunque a Frosinone, ma è il Catania a dargli una nuova chance, a gennaio 2011. Qualcosa cambia, il Cholo Simeone lo sposta venti metri più indietro e Lodi comincia a ricambiare con ottime prestazioni da regista. Segna anche un gol a tempo scaduto – naturalmente su punizione – in un Juventus-Catania 2-2 ma la sua consacrazione la ottiene nella stagione 2011/12.
- Il gol su punizione di alla Juventus
Sulla panchina del Catania c’è quel Vincenzo Montella che lo ha plasmato in mezzo al campo e lo ha fatto diventare uno dei (pochi) registi puri del nostro campionato. Segna 15 gol in 70 presenze, una media altissima per un centrocampista davanti alla difesa (Pizarro ne ha segnate 4 in un anno e mezzo). In estate passa al Genoa, ma dopo un avvio disastroso del Grifone in panchina torna Gasperini, che non lo vede nel suo 3-4-3 e finisce stabilmente in panchina. Firenze sarebbe il coronamento di una carriera silenziosa, una nuova chance per chi si è saputo rimettere in gioco anche ripartendo umilmente dal basso, credendoci sempre e comunque. E con la benedizione di Montella nessuna porta per Ciccio Lodi è chiusa.
- Alcune "perle" di Ciccio Lodi
PIER FRANCESCO MONTALBANO
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