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Che strazio gli azzurri senza talento

Se ci fosse Pepito. Il titolo di questa rubrica torna prepotentemente alla ribalta nel giorno in cui non avremmo voluto che accadesse. Con Pepito sarebbe stato un Mondiale tutto diverso. …

Redazione VN

Se ci fosse Pepito. Il titolo di questa rubrica torna prepotentemente alla ribalta nel giorno in cui non avremmo voluto che accadesse. Con Pepito sarebbe stato un Mondiale tutto diverso. Sia nel caso fosse arrivato a questo punto al massimo della forma, sia nel caso fosse ancora utilizzabile soltanto part time. Se ci fosse Pepito al massino della forma, ci risparmieremmo lo strazio di un’Italia con una sola punta e nemmeno una mezza punta ad aiutare il povero Balotelli. Il quale, anche ieri, era entrato in campo con la predisposizione giusta. Ha avuto anche un paio di possibilità, una l’ha sbagliata, un’altra volta è stato bravo il portiere avversario. Poi però si è progressivamente immalinconito a giocare lì da solo e ha confermato i suoi limiti di carattere. Ma va detto che l’Italia è veramente l’unica Nazionale, fra le grandi, se grande si può definire, a giocare con così tanti centrocampisti e difensori. Anche chi, come Olanda e Argentina, era partito con la difesa a cinque (salvo poi pentirsi), almeno due attaccanti di ruolo li ha sempre schierati. 

 

Se ci fosse Pepito utilizzabile soltanto part time, sarebbe entrato lui nel secondo tempo. Non Insigne e Cerci, due giocatori che in Nazionale ci sono arrivati da poco, ma che soprattutto non hanno dimestichezza con appuntamenti così importanti e perciò si sono smarriti, penalizzati anche dalla demoralizzazione di compagni e da un contesto tattico ancora più confuso che nel primo tempo. Se ci fosse Pepito, avremmo una Nazionale più equilibrata comunque, sia con lui in campo dall’inizio, sia con lui pronto a subentrare. Invece abbiamo visto nel primo tempo una squadra squilibrata all’indietro, incapace di fare gioco, se non grazie a qualche illuminazione di Pirlo. Nel secondo tempo una squadra squilibrata in avanti, con Prandelli non lucidissimo nell’inserire progressivamente altri tre attaccanti, confusi e impossibilitati a trovare gli spazi dove far male agli avversari. Risultato: nessun tiro in porta. 

 

Se ci fosse Pepito, avremmo anche una Nazionale più serena, più sorridente, nella vittoria come nella sconfitta. Magari non avremmo visto le immagini della semi rissa fra le squadre al ritorno negli spogliatoi per l’intervallo. Non bastava la sconfitta sul campo, meritata ma rimediabile con l’Uruguay. Stavolta l’Italia ha perso anche nei comportamenti.

Corriere Fiorentino