B. Ferrara scrive: “Ficini, Bojinov e Vryzas: il calciomercato di gennaio tra affari e illusioni”

Un estratto dell'articolo di Benedetto Ferrara per Repubblica. La versione integrale all'interno del quotidiano in edicola:

Fenomeni a parte, qualche buon affare a gennaio è stato fatto. Kuzmanovic, per esempio. Comunque un buon centrocampista, che Prandelli mise a lavorare duro un bel po’ prima di considerarlo tra i titolari. Ai tempi del Pranda qualcosa di buono si muoveva anche al freddo. Pazzini, per esempio. Donadel, anche. O il mitico Bojinov, uno praticamente cresciuto nel giardino di casa Corvino, su cui la Fiorentina puntò molto, in attesa dell’esplosione del fenomeno. Ancora c’è chi sta aspettando. La notizia più ecclatante sul suo soggiorno fiorentino riguarda l’Indiano del Cav che si fece tatuare sul braccio.

Ai tempi dei tempi a gennaio arrivarono Fantini e Vryzas. Uno sconosciuto che a suo modo lasciò il segno e un ex talento che a suoi modo qui andò in pensione. Ma come dimenticare Tino Costa, centrocampista immaginifico come se fosse antani. Ma il nome rimasto nella storia recente è senza dubbio quello di Benalouane, che aveva preferito le cliniche fiorentine a quelle inglesi, una bella notizia per il nostro sistema sanitario. E comunque, giusto dirlo, a gennaio arrivò anche un campione sfortunato chiamato Pepito Rossi. Insomma, ingegnandosi magari qualcosa si trova. Basterebbe avere osservatori svegli, un computer aggiornato e velocità di esecuzione maggiore a quella di Bolatti. Che arrivò a gennaio, appunto.

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