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VIOLA VINTAGE – La Fiorentina domina la Sampdoria, ma la gamba di Antognoni fa crack

Era il 12 febbraio 1984. I viola di De Sisti arrivarono terzi, non distanti dalla Juventus campione d’Italia

Stefano Niccoli

Uno scontro di gioco al limite dell’area durante una partita contro la Sampdoria, prossimo avversario della Fiorentina di Paulo Sousa, e tibia e perone di Giancarlo Antognoni vanno ko. Sono passati più di trent’anni dal terribile incidente che coinvolse l’Unico Dieci. Ma andiamo con ordine.

12 febbraio 1984, alla diciannovesima giornata i viola di “Picchio” De Sisti, terzi in classifica a quota 23 punti alle spalle di Juventus (26) e Torino (24) e vittoriosi ad Ascoli per 2-1 la settimana precedente, affrontarono a Firenze la Sampdoria di Renzo Ulivieri, settima e reduce dal successo per 2-0 col Catania.

“Monelli e Mancini vedono azzurro”, “Nel confronto tra Fiorentina e Sampdoria anche il duello dei bomber giovani per il presente e il loro futuro. Si stimano molto a vicenda: oggi sono attesi per i gol-punti dai loro tecnici”, titolò La Stampa il giorno della partita. I due – 21 anni Monelli, 19 Mancini – erano, infatti, tenuti d’occhio dal Ct Bearzot per il mondiale messicano del 1986. “Mi fa molto piacere che il commissario tecnico mi tenga in considerazione, ma sono appena agli inizi, è il primo anno da titolare in Serie A, devo farne di strada e ho ancora tanto da imparare. Non vincere contro la Sampdoria significherebbe rallentare il passo nei confronti della Juventus che, sulla carta, ha un impegno facile contro la Lazio”, disse il centravanti viola. “La coppa del mondo? E’ un sogno, ma se non si dovesse concretizzare, non sarebbe un problema. Sono giovane, posso aspettare il prossimo mondiale che forse si disputerà in Italia. La Fiorentina? In casa ci scopriamo, fuori siamo più prudenti. Speriamo di colpirla in contropiede. I viola sono tra i più in forma, ma proveremo ad espugnare Firenze”, furono le parole pronunciate da Mancini dal ritiro di Artimino.

La Fiorentina, che vinse per 3-0, scese in campo con: Galli, Pin, Contratto, Oriali, Massaro, Passarella, Bertoni, Pecci, Monelli, Antognoni, Iachini. La Sampdoria rispose con: Bordon, Guerrini, Pellegrini, Pari, Vierchowood, Renica, Casagrande, Scanziani, Mancini, Brady, Zanone. Arbitro: il signor Mattei di Macerata. I padroni di casa passarono in vantaggio al diciannovesimo con una punizione di Antognoni sotto la Curva Fiesole: tocco di Passarella e destro potente sul quale Bordon non poté niente. Al terzo della ripresa il protagonista fu nuovamente Giancarlo, ma in negativo purtroppo. Il capitano si scontrò con Pellegrini dentro la lunetta, fratturandosi così tibia e perone. Rientrò contro il Bari. In quell’occasione la Fiesole si colorò di viola e mostrò uno striscione con scritto: “Niente ti ha distrutto, sei come il sole: risorgi e illumini tutto”. I ragazzi di De Sisti furono bravi a mantenere la calma. Anzi, al quindicesimo raddoppiarono: imperioso colpo di testa di Oriali su cross di Iachini e palla in rete. Al ventinovesimo, il tris con una conclusione mancina di Pecci dalla distanza diretta all’incrocio dei pali. Una prodezza, considerando che Eraldo era destro. Grazie a quella vittoria, la Fiorentina salì in seconda posizione a 25 punti, dietro alla Juventus, 28.

“Antognoni oggi operato, a luglio in campo”, scrisse La Stampa martedì 14 febbraio 1984. “Speriamo di non risentire dell’infortunio di Giancarlo. Senza di lui se n’è andata una buona fetta di rincorsa alla Juventus che, pur avendo il calendario più difficile, può gestire il vantaggio di tre punti che sono tanti. Non vedo come possa rallentare, se non nel derby, l’unica tappa pericolosa. Insomma, lo scudetto possono perderlo solo i bianconeri. Abbiamo un cinque per cento in più delle altre, ma dipenderà da come reagiremo, a cominciare dalla trasferta con l’Udinese di Zico e poi sul campo del Pisa. Come sostituire Antognoni? Miani mi sembra il più adatto a mantenere la funzionalità del nuovo modulo di centrocampo. In seconda ipotesi c’è Massaro mezz’ala, con Federico Rossi al suo posto”, dichiarò De Sisti. “Gli hanno trapanato l’osso da sveglio. Ha sofferto come un cane. Ce l’aveva con sé stesso e il destino. Bestemmiava, dicendo: ‘Chi me l’ha fatto fare? Devo sempre dimostrare di essere un eroe per la gente. E pensare che potevo restare negli spogliatoi per un colpo al ginocchio, ma ho chiesto a De Sisti di continuare’”, ammise Rita, moglie di Giancarlo. “Ho fiducia nel professor Calandriello. Il mio impegno è anticipare il recupero. Pellegrini? E’ fuori causa, non ha responsabilità. Ho cercato di non farmi male, con il risultato che, cadendo sulla destra, ho avvertito un colpo netto e un dolore lancinante. Come l’altra volta, quando mi scontrai con Martina, stavo emergendo”, disse Antognoni.

Alla fine del campionato 1983-84, la Fiorentina si piazzò terza con 36 punti, alle spalle della Juventus (43) e della Roma (41). Il miglior marcatore gigliato fu Monelli con 12 gol. Davanti a lui: Platini della Juve con 20, Zico dell’Udinese con 19, Iorio del Verona con 14 e Paolo Rossi della Juve con 13.

Qui sotto il servizio di Marcello Giannini:

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