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Viola Club Roma a VN: Quando essere tifoso viola è una scelta contro

“Stamo sempre a litiga’. Te conoscono tutti, perché sei l’unico della Fiorentina”

Paolo Mugnai

C’è un cuore che batte nel cuore di Roma. Un cuore viola, tra i tanti giallorossi e biancazzurri. Per la precisione, 120 battiti gigliati, tanti sono gli iscritti al Viola Club Gruppo Roma. Sorto nel 1990 da un gruppo di tifosi di Curva Fiesole, presidente Massimo Cardelli, quest’anno il Club festeggia appunto i suoi primi 25 anni.

Resiste ancora la passione, tra alti e bassi, l’ostacolo degli orari più assurdi e della tessera del tifoso e la comodità di vedere la partita in tv piuttosto che al Franchi. Così uno striscione del Viola Club Roma c’è sempre in Curva Fiesole. Per questo campionato 15 abbonamenti, suddivisi tra 8 in tribuna e 7 in curva.

Si ritrovano, come carbonari dall’accento romano ma dallo spirito fiorentino, in un Pub in Via Pietro Foscari alla periferia nord est di Roma, uniti anche dal dolore per la morte in un incidente stradale di uno dei soci storici, Lorenzo Comanducci. Il simbolo del Club è un leone viola davanti al Colosseo con il giglio di Firenze.

Matteo (ndr, uno dei soci), com’è vivere a Roma tra romanisti e laziali?

Stamo sempre a litiga’. Uno contro tutti. Ce stanno pure tanti juventini. Te conoscono tutti, perché sei l’unico della Fiorentina.

Ci può stare qualche sfottò. Ricordo quando perdemmo 8 a 2 con la Lazio … ma qualche coro l’ho fatto pure io.

Come nasce questa passione?

A 5 anni ero già tifoso, ho origini toscane. E c’era Antognoni. Tutti volevano che fossi per la Roma o la Lazio ma la fede è irrazionale. Questa domanda non la capisco. Sono della Fiorentina e basta.

Il ricordo più bello?

La Coppa Italia nel ’96. Eravamo in cinquanta a Bergamo. Al ritorno ci siamo fermati a Firenze e poi ripartiti per Roma. E di recente il 4 a 2 con la Juve, allo stadio.

Un pronostico per domani e per il campionato?

Non lo faccio. Spero che si continui così. Godiamoci il momento, la prima posizione. Meglio non dire niente.

Come è stato accolto Salah a Roma, giocherà?

Non mi informo, non ci parlo coi romanisti. Credo nello striscione in Fiesole di alcuni anni fa “Firenze città d’arte va in c… a chi arriva e a chi parte”. Tranne Antognoni, non mi attacco ai giocatori. Verso Salah io sarei indifferente.

Sono attesi a Firenze 2500 tifosi giallorossi. Pensi che sia una partita a rischio?

Spero di no. Negli ultimi anni la situazione è stata abbastanza tranquilla. È difficile che le tifoserie vengano a contatto, poi purtroppo non si sa mai. Mi auguro che sia una giornata di sport come sempre.