I soldi non sono tutto. Frase di per sé banale, ma che sintetizza in maniera efficace le motivazioni che hanno spinto Nikola Kalinic all'outing di stamattina. Il "no, grazie" del croato ai 48 milioni del Tianjin – tanto avrebbe guadagnato sommando i 4 anni di contratto – ha colto tutti in contropiede. Forse non solo tifosi e giornalisti. Qualcuno dirà che è facile declinare certe offerte quando in ballo, male che vada, ci sono sempre milioni e non centinaia o migliaia di euro indispensabili per arrivare a fine mese, ma il gesto di Nikola ci racconta comunque tanto.
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Uno su un milione
Per qualcuno Kalinic è già un 'eroe'. Forse stiamo semplicemente parlando di un'eccezione, di un ragazzo tanto 'diverso' quanto lungimirante...
Sui social c'è già chi parla di "prova d'amore", altri addirittura di "eroe". Forse stiamo semplicemente parlando di un'eccezione, di un ragazzo diverso e lungimirante, tanto da capire bene la differenza tra i 12 milioni l'anno che avrebbe potuto guadagnare in un campionato dimenticato dal Dio del calcio e gli ipotetici 4-5 ai quali potrebbe arrivare in un futuro ancora non ben precisato mantenendo al contempo le sue ambizioni sportive. E comunque, last but not least, senza dimenticarsi nel presente di avere la possibilità di giocare in una piazza come Firenze.
E' il prestigio a fare la differenza, la voglia di mettersi ancora in gioco a 29 anni e la fame. La stessa che mette in campo ad ogni partita e che gli è valsa la stima di Sousa e dell'intera tifoseria viola. E allora godiamocelo fino in fondo questo splendido atleta che per la seconda volta nella sua carriera ha scelto Firenze. Per quanto tempo continuerà a farlo, oggi, poco importa.
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