Dopo la vittoria di Cagliari, alla Fiorentina non bastano la buona volontà fatta intravedere ieri sera nell'ultimo quarto d'ora e la rete di Astori per salvarsi. Non potrebbe essere altrimenti quando davanti hai una squadra tenace, affamata, ma tecnicamente inferiore di almeno una categoria rispetto a te. Stesso motivo per il quale alzare le braccia al cielo e nascondersi fatalmente dietro alle sfortune meteorologiche di mazzarriana memoria, non basta per giustificare l'agonia calcistica riservata ieri sera a tutti i tifosi viola, specialmente ai 22.983 del Franchi (ospiti esclusi).
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Un passo in avanti e 75 (minuti) indietro. Tutti sul banco degli imputati
Zero attenuanti, zero giustificazioni davanti all'ultima della classe. Perché può anche girarti tutto storto ma 15' di buona volontà non bastano comunque
Zero attenuanti, zero giustificazioni davanti all'ultima della classe, perché può anche girarti tutto storto (ed è proprio così che è andata) ma hai comunque l'obbligo morale di provare ad alimentare quel lumicino di speranza acceso nelle ultime due trasferte. E invece niente, 75' di indolenza ed ecco l'ennesimo, sconfortante gocciolone nel mare di mediocrità offerto fino ad oggi da una squadra senza stimoli né mordente, capace di smentire totalmente se stessa nel giro di poche ore. Alla faccia dell'intensità e di quella 'garra' nell'uno contro uno invocate a ripetizione da Sousa.
Forse qualcosa andava cambiato quest'estate, forse qualcuno è davvero giunto alla fine della sua esperienza a Firenze. E le responsabilità sportive di chi ha preso certe decisioni sono le stesse di chi oggi scende in campo e siede in panchina. Nessuno escluso. Non resta che sperare in un colpo di coda a sorpresa, anche se al momento non s'intravedono i presupposti.
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