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Un film su Socrates, tra San Paolo e Vie Nuove

Socrates Brasileiro Sampaio De Souza Vieira De Oliveira. Anagraficamente chilometrico, proprio come i leggendari titoli dei film firmati da Lina Wertmuller. E un film diventerà anche la storia del brasiliano …

Redazione VN

Socrates Brasileiro Sampaio De Souza Vieira De Oliveira. Anagraficamente chilometrico, proprio come i leggendari titoli dei film firmati da Lina Wertmuller. E un film diventerà anche la storia del brasiliano che ha vestito la maglia della Fiorentina nel campionato 84/85 senza troppa fortuna. A raccontare l'uomo-Socrates sarà - come ha scritto ieri il Corriere Fiorentino - Mimmo Calopresti, scrittore e regista di prestigio internazionale, possiede tali qualità. In Brasile si svilupperà la prima parte del film dove il campione paulista rivivrà attraverso i volti e le voci di alcuni ex compagni come Falcao, Zico, Junior e nel quale verranno rivisitati tutti i luoghi della sua carriera con particolare attenzione allo stadio e agli spogliatoi del Corinthians. La squadra della quale Socrates fu e rimane il capitano, sotto la cui bandiera venne da lui fondata la leggendaria «Democrazia corinziana» applicata al calcio. Ultimato il lavoro oltreoceano, la troupe di Calopresti farà ritorno in Italia e piazzerà, per un paio di settimane, il set a Firenze e dintorni per raccontare la breve ma intensa storia viola del filosofo che, come pregava uno striscione della Fiesole, avrebbe dovuto «Volare in cielo e fare un tacco da Dio».

Perché proprio Socrates? L'idea l'ha avuta in dono dagli stessi brasiliani: «Ero a Rio, nei giorni della Confederation Cup, con gli studenti in piazza a contestare i prossimi Mondiali. Ebbene, su tantissime bandiere sventolate da quei giovani figuravano due volti affiancati: quello del "Che" e quello di Socrates. In quel momento ho deciso che avrei girato un film sulla figura di un campione che per l'immaginario collettivo va ben oltre lo sport. Una volta trovato il produttore, l'italo-americana Eileen Tasca, non mi restava che mettermi al lavoro. Tutto partirà da una frase che Socrates scrisse nei suoi diari. "Io non ci tengo ad essere un campione di calcio, ma un uomo democratico e un brasiliano democratico". Sarà questa riflessione a fare da fil rouge che legherà il Brasile a Firenze dove incontrerò non solo i vecchi compagni di Socrates e il presidente di quella Fiorentina, ma soprattutto la gente comune e i tifosi della Fiesole. L'idea sarebbe quella di presentare la prima nazionale proprio all'interno del Franchi, dopo che sarà stata proiettata in Brasile alla vigilia dei prossimi Mondiali. Infine voglio visitare i luoghi dove Socrates viveva la sua sua esistenza privata e in particolare la sede del Circolo "Vie Nuove" dove teneva conferenze politiche. Sarà un atto di amore, insomma, che dovrebbe poi andare in tivvù per due puntate. Di amore per l'uomo e anche per il calcio. Quello viola, naturalmente, con il quale io da buon torinista mi sento gemellato».